Vuoi
per motivi di lavoro, vuoi per motivi di ricerca personale, storica o
sociale, prima o poi qualcuno o qualcuna andrà alla ricerca della
Costituzione italiana. Per questione di fiducia diciamo
istituzionale,specialmente quando si parla di Costituzione, il primo
sito che si visita è quello del Quirinale, ovvero il sito ufficiale
della Presidenza della Repubblica. Il caso vuole che l'articolo che
ti interessa è l'articolo 81 della Costituzione, come recentemente
modificato dalla
L. cost. 20 aprile 2012, n. 1, le cui disposizioni si
applicano a decorrere dall'esercizio finanziario relativo all'anno
2014. Ma vedrai che l'articolo 81, così come il 97, il 117 ed il 119
non sono stati modificati. Allora decidi di andare a verificare sul
sito del Governo italiano. Stessa identica situazione. Fai un terzo
tentativo, andrai su quello del Senato della Repubblica, lì invece
la Costituzione italiana è aggiornata, così come è stata
aggiornata nei siti principali che si occupano di diritto.
Quelle
modifiche costituzionali, come introdotte dalla legge costituzionale
del 20 aprile 2012, hanno anticipato, le disposizioni sostanziali
previste dal noto fiscal compact. L'Italia ha introdotto il
principio del pareggio di bilancio prima ancora della ratifica di
quel trattato, ratifica che avverrà solamente con la promulgazione
della Presidenza della Repubblica, dopo l'iter parlamentare, nel 23
luglio del 2012.
Quel
trattato entrerà in vigore quando sarà stato ratificato da almeno
12 dei paesi interessati ed a partire dal primo gennaio 2013.
Verrebbe da chiedersi ma cosa accade se non verrà ratificato da
tutti i paesi previsti e specialmente dalla Germania che è stato il
primo a spingere gli altri paesi ad introdurre il concetto di
pareggio di bilancio in costituzione in Italia e che tende a
ritardare l'introduzione del fiscal compact nel suo ordinamento?
Fiscal
compact ratificato o meno da tutti i paesi previsti, dal 2014 il
pareggio di bilancio sarà un principio con cui faremo i conti, dalla scuola, alla sanità, dal lavoro privato, ai servizi sociali, semplicemente perché già costituzionalizzato.
Ma
la cosa grave è che né il sito della Presidenza della Repubblica né
quello del Governo italiano, ad oggi, hanno provveduto ad aggiornare
la Costituzione.
Certo
si potrà obiettare che sono articoli che manifesteranno i loro
effetti dal 2014, ma come è ben noto, quando una Legge introduce
delle modifiche, a prescindere dalla loro entrata in vigore, queste
vengono già riportate nel testo legislativo considerato, con
l'aggiunta di una nota che esplica l'effettiva entrata in vigore
della disposizione modificata. Cosa che è stata fata dal Senato
della Repubblica o da vari siti, ma non dal sito del Quirinale o del
Governo.
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