Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Disabile e Killer. Il dramma nel dramma di Brindisi.


Quello che ora esprimerò sarà un pensiero condiviso da molte persone.
Il compito del blogger, attento alle dinamiche sociali, è anche quello di carpire queste sensazioni ed emozioni, di catturare i sentimenti lungo quel sentiero che ogni giorno percorriamo, per tastierizzarli e mantenerli fermi.
Come un quadro.
Un quadro di parole che rappresentano una prospettiva di vita e sensazioni, che nel tempo potranno essere utili per meglio conoscere e capire l'esistente.
Questo è il mio compito, per la provocazione perennemente ribelle.


Se essere disabili prima era un problema, ora è un dramma.
Un dramma come costruito dai media, un dramma come amplificato dall'eco di quel terrore che invade ogni strada ed emozione umana, un dramma che lede ogni dignità umana.
Il sospetto è la peggior condanna che possa maturare verso l'individuo, perché il sospetto lede la fiducia.
Prendi una persona qualsiasi, che incontrerai per le strade di qualche città, una persona che per destino a volte incomprensibile è disabile, con una età tra tra i 50 e i 60 anni, zoppicante e con una mano offesa.
La prima cosa che penserai è se è può essere lui l'autore materiale della strage di Brindisi.
Premesso che io personalmente nutro dubbi sul fatto che chi ha commesso questo atto orribile si sia fatto riprendere dalla telecamera, nel senso che chi vuole commettere un simile atto come minimo avrà studiato ogni angolo della zona, monitorato la presenza di telecamere o meno, e dove andrebbe a premere il pulsante del telecomando omicida? Sotto una telecamera?
Nessuna certezza, solo dubbi, dubbi che devono essere sempre presenti.
E' incredibile notare come la strage di Brindisi, con una velocità folle, venga relegata come notizia ordinaria, come notizia che non è più la notizia su cui dover riflettere tutti e tutte.
E' incredibile vedere come la magistratura inquirente abbia perso il senno della ragione e della lucidità lasciandosi trasportare dal filo voluto dai media.
Ed ora la Procura dice che è anche colpa della stampa ciò che è accaduto.
Falso.
La Stampa ed i media fanno ciò che hanno sempre fatto, deve essere la Procura, la Magistratura, con la P maiuscola ed M maiuscola, a non farsi condizionare, a rimanere fredda e lucida, a difendere quella indipendenza oggi certamente lesa ed offesa.
Ricordate cosa si diceva, come prime battute, sulla strage di Bologna o di Piazza Fontana?
Che era colpa di una caldaia.
Sembra di rivivere le stesse nefandezze.
Si cerca in tutti i modi di non far ricadere quanto accaduto nella via della strategia della tensione, governata da mafie, servizi, e società segrete e fascisti.
Anzi, questa via viene esclusa da più voci, pur non avendo certezze su altri punti, ma questa via viene esclusa a priori, perché?
Perché'?
Intanto una vita è stata spezzata, altre vivranno enormi sofferenze, ed altre vivranno con il fiato del sospetto sul proprio collo solo per essere nate disabili, zoppicanti e con una mano offesa.
Un senso di nausea pervade il mio essere umano, in questo momento sono disumano e furibondo, perché ciò non è né tollerabile, né ammissibile.
Eppure sembra tutto così fottutamente normale ed ordinario.

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