Quello che ora esprimerò sarà un
pensiero condiviso da molte persone.
Il compito del blogger, attento alle
dinamiche sociali, è anche quello di carpire queste sensazioni ed
emozioni, di catturare i sentimenti lungo quel sentiero che ogni
giorno percorriamo, per tastierizzarli e mantenerli fermi.
Come un quadro.
Un quadro di parole che rappresentano
una prospettiva di vita e sensazioni, che nel tempo potranno essere
utili per meglio conoscere e capire l'esistente.
Questo è il mio compito, per la
provocazione perennemente ribelle.
Se essere disabili prima era un
problema, ora è un dramma.
Un dramma come costruito dai media, un
dramma come amplificato dall'eco di quel terrore che invade ogni
strada ed emozione umana, un dramma che lede ogni dignità umana.
Il sospetto è la peggior condanna che
possa maturare verso l'individuo, perché il sospetto lede la
fiducia.
Prendi una persona qualsiasi, che
incontrerai per le strade di qualche città, una persona che per
destino a volte incomprensibile è disabile, con una età tra tra i
50 e i 60 anni, zoppicante e con una mano offesa.
La prima cosa che penserai è se è può
essere lui l'autore materiale della strage di Brindisi.
Premesso che io personalmente nutro
dubbi sul fatto che chi ha commesso questo atto orribile si sia fatto
riprendere dalla telecamera, nel senso che chi vuole commettere un
simile atto come minimo avrà studiato ogni angolo della zona,
monitorato la presenza di telecamere o meno, e dove andrebbe a
premere il pulsante del telecomando omicida? Sotto una telecamera?
Nessuna certezza, solo dubbi, dubbi che
devono essere sempre presenti.
E' incredibile notare come la strage di
Brindisi, con una velocità folle, venga relegata come notizia
ordinaria, come notizia che non è più la notizia su cui dover
riflettere tutti e tutte.
E' incredibile vedere come la
magistratura inquirente abbia perso il senno della ragione e della
lucidità lasciandosi trasportare dal filo voluto dai media.
Ed ora la Procura dice che è anche
colpa della stampa ciò che è accaduto.
Falso.
La Stampa ed i media fanno ciò che
hanno sempre fatto, deve essere la Procura, la Magistratura, con la P
maiuscola ed M maiuscola, a non farsi condizionare, a rimanere fredda
e lucida, a difendere quella indipendenza oggi certamente lesa ed
offesa.
Ricordate cosa si diceva, come prime
battute, sulla strage di Bologna o di Piazza Fontana?
Che era colpa di una caldaia.
Sembra di rivivere le stesse
nefandezze.
Si cerca in tutti i modi di non far
ricadere quanto accaduto nella via della strategia della tensione,
governata da mafie, servizi, e società segrete e fascisti.
Anzi, questa via viene esclusa da più
voci, pur non avendo certezze su altri punti, ma questa via viene
esclusa a priori, perché?
Perché'?
Intanto una vita è stata spezzata,
altre vivranno enormi sofferenze, ed altre vivranno con il fiato del
sospetto sul proprio collo solo per essere nate disabili, zoppicanti
e con una mano offesa.
Un senso di nausea pervade il mio
essere umano, in questo momento sono disumano e furibondo, perché
ciò non è né tollerabile, né ammissibile.
Eppure sembra tutto così fottutamente
normale ed ordinario.
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