C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

A Trieste arriva Moretti e la Stazione cambia veste.



Un tempo, 
ho visto un treno correre per i binari ghiacciati 
nella selva umana
lo ho sentito fischiare,
ho ascoltato il suo fischiare.
Oggi, 
arriva il treno,
le porte
del vagone vagabondo,
nel perdurante scricchiolio meccanico dell'era moderna,
spalancano l'immensità del teatro vivente
agli occhi dell'uomo rabbioso e silente.

premessa:
Con questo articolo completo la cornice dell'operazione apparenza (1,2 ) attuata a Trieste per la visita di Mauro Moretti.

Il 2 febbraio, per Trieste, sarà la data delle date.
Colui che è stato ex dirigente della CGIL nel settore trasporti, colui che è Sindaco di Mompeo, comune di 548 abitanti della provincia di Rieti, talmente piccolo che può essere amministrato telefonicamente, come accade, e vivere la presenza dell'attuale A.d del Gruppo FS Mauro Moretti, nel tempo libero di tal persona, ebbene, allieterà la Città di Trieste con la sua presenza.
Ed i preparativi non son certo mancati.
Stazione Centrale dei treni, messa a lucido, ogni giorno incontri operai dediti alla ripulitura integrale della stazione, nuove disposizioni per i pannelli pubblicitari mobili collocati nell'atrio della Stazione, nuove macchinette obliteratrici color verde, che sostituiscono le vecchie macchinette gialle e spesso non funzionanti, rimozione integrale delle sedute, sistemazione di una delle porte mobili di uscita/entrata il cui vetro è rimasto rotto per settimane intere, sgombero indotto dei senzatetto, vicenda già denunciata in mio precedente articolo e ripreso direttamente e indirettamente da più siti e stampa locale.
Una Stazione che nello stesso tempo vede molte delle sue attività commerciali, come ospitate, essere cessate o trasferite, come la libreria situata nei pressi dell'atrio che conduce ai binari ferrosi.
Un grande contenitore, ove non si deve stazionare, ove si deve transitare nella viva indifferenza di tal società. Un grande contenitore, vuoto, che deve rispecchiare la luce del potere, che non può e deve esser offuscata dai problemi dei senzatetto.
Eppure Moretti si recherà a Trieste.
Non è dato sapere se arriverà in Città con il treno, o con l'aereo o con l'auto.
Dall'amministratore delegato del Gruppo FS ovviamente altro non ci si può attendere che lo stesso arrivi nella città di confine con il treno.
Sarà così?
In tal modo, per un giorno, tal uomo potente, potrà toccare con mano i problemi vissuti da migliaia di persone, chiamate volgarmente, utenti.
I ritardi puntuali dei treni. Come per esempio quello effettuato dal treno regionale partito il 31 gennaio da Monfalcone alle 17.23 ed arrivato a Trieste alle 18.21.
Ben 58 minuti per soli 30 km di distanza.
Non è  colpa dei lavoratori, ma di terni vecchi, messi a nuovo solo all'interno, per la solita operazione facciata, per una linea che può essere migliorata.
Eppure stessi treni, anzi treni ridotti visto che qualcuno ha deciso che Trieste deve, come accade ahimè per molte città del Sud, essere isolata,stessa linea, stessi ritardi, ma il costo del biglietto è notevolmente incrementato.
Potrebbe essere una strategia consistente nell'obbligare le persone ad optare in via obbligata alla  futura ipotetica linea veloce o alta capacità.
Abituarli a tale idea.
Nel tempo vengono ridotte le corse, i ritardi incrementano, la soluzione per il sistema del profitto vigente, altra non può essere se non quella di investire per devastare l'ambiente, arricchire i soliti noti, per risparmiare una decina di minuti di tempo.
Una società civile, civile nel senso che si adopera per il bene comune, farebbe altro.
Potenzierebbe la linea esistente, incentiverebbe le persone ad utilizzare i treni, anziché costringerle a ricorrere a mezzi privati e su gomma. Una linea ove l'alta velocità è semplicemente inutile.
Ma il problema sembra che a Trieste, almeno per il momento, non si pone.
Infatti, i soldi per realizzare lo studio, l'ennesimo, di fattibilità non ci sono.
Ed allora l'operazione trasparenza ha avuto inizio e forse anche fine.
Avete presente cosa accade quando in Città arriva il Capo dello Stato?
Strade asfaltate, spazzatura raccolta, verde curato e così via.
Con la visita di Moretti è accaduta la stessa identica cosa, se non peggio.
Visto che migliaia di persone devono aspettar il treno in piedi e nello stesso tempo tanti senzatetto non possono più stazionare nella stazione.
Nell'attesa ovviamente che i lavori di manutenzione straordinaria abbiano luogo.
Le coincidenze dei tempi d'altronde mi lasciano alquanto perplesso.
Da un certo punto di vista, salvo problematica disumana dei senzatetto, verrebbe da dire, che Moretti, dovrebbe venire spesso in Città, così la Stazione sarà sempre pulita, le macchinette sempre funzionanti, la pubblicità ahimè sempre più invasiva.
Beh, la pubblicità.
Con quella voce che ogni trenta secondi ti bombarda, in via subliminale chissà quanti messaggi diffonde nella  mente, beh quella non è invasiva, quella non disturba, quella non solo non deve esser rimossa, ma potenziata.
Evviva l'apparenza.
Ed in tale apparenza, gli amministratori locali come accoglieranno il sig. Moretti?
In una città metropolitana, così è sulla carta, isolata?
Intanto mi consolo con l'indignazione reale, con il potere determinante della penna.
Occupy Trieste insieme al movimento No Tav, hanno manifestato in data 30 gennaio, contro questa visita di Moretti, denunciando anche la problematica dei senzatetto, del loro vile indotto sgombero.
Una contestazione che si ripeterà il 2 febbraio con presidio in Piazza dell'Unità alle 10.00 e corteo itinerante dalle 17.00.
Forse la Bora in tal giorno spazzerà via ogni teatrale apparenza, forse la voce della ribellione travolgerà il potere del potere di questa nascente Terza Repubblica, forse non accadrà nulla, ma in ogni caso in tal tempo di crisi, dai tanti moralismi, continuano a ripetersi tutte quelle abitudini di quel costume servile al potere, e vile verso chi invoca e pretende un minimo di umanità.

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