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C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Stazione di Trieste Centrale: ecco come vengono "sgomberati" i senzatetto.







Stazione di Trieste Centrale.
Unna leggera Bora tende a sostituire l'aria inquinata della Città e sul golfo triestino con aria secca di provenienza continentale. Ed ecco che insieme alla Bora giungono in città le nefandezze del sistema globale, asociale esistente.
Nell'atrio luminoso della Stazione noti un qualcosa che non c'è.
Le sedute sono scomparse.
Prosegui il tuo cammino verso i binari, ed anche le sedute del secondo atrio sono scomparse.
Una strana sensazione inizia a maturare e prendere forma nel tuo essere dubbioso.
Ti fermi.
Leggi un cartello.



Ma qualcosa non torna.
E' inverno.
Nessuna traccia di questi ipotetici lavori è segnalata nei siti internet di riferimento.
E pensi.
Pensi a chi utilizzava quelle sedute.
Pensi chi riscaldava con il peso e la fatica del sopportare una società sempre più disumana, quelle sedute nere e plastificate.
Persone invisibili all'occhio umano accecato dalla frenesia tipica di tal tempo.
Eppure la notte, la Stazione Centrale di Trieste, ha conferito immensa ospitalità a quelle persone.
Conosciute volgarmente come senzatetto.
E sono tante.
Tante, ma invisibili.
Nella sola Unione Europea sarebbero circa 3.000.000 (Unicef 1998), negli Stati Uniti: 750.000 (Unicef 1998), in  Canada: 200.000 (CBC News December 1998), in Australia: 99.000 (ABS: 2001 Census).

Potrebbe trattarsi solo di un mio presentimento.
Le sedute che spariscono nel periodo invernale, nei mesi dove in quelle mura molte persone trovavano riparo.
Coincidenze di sistema.
Eppure di quei lavori,ad oggi, non vi è traccia.
Lavori che devono giustificare la cacciata violenta delle sedute.
Ed allora incontro alcuni operai della Stazione.

Chiedo delle sedute e...

" le hanno tolte per i barboni, non riuscivano a buttarli fuori e non so se faranno i lavori ma il motivo è quello".

Come biecamente immaginavo.

Dunque, qualcosa in questa vicenda non torna.
Oppure torna tutto.
E' tutto così chiaro.
E si diffondono anche dei cartelli con tanto di avviso all'utenza, con i quali si giustificano, in apparenza, la cacciata delle sedute, ma la realtà sembra essere altra.
Sembra che dietro quella scusa vi sia altro.
Ed infatti, in serata mi reco alla stazione centrale.
L'atrio è vuoto.
I senzatetto sono diventati letteralmente e sostanzialmente invisibili.
E' questo il segno della civiltà?
Forse si vuole in qualche modo imitare la vicina Ungheria, dove sembra che da poco tempo sia entrata in vigore una  nuova legge che prevede per chi dorme sulla strada una sanzione di circa 600 dollari o la prigione.
Questa non è la Trieste che ho umanamente conosciuto.



Marco Barone


Aggiornamenti:
1)
Testo mail inviata a Centostazioni, gestore della Stazione di TS Centrale.

Mercoledì 25 gennaio 2012, 13:07
Da:
A:
info@centostazioni.it
Salve, volevo cortesemente venire a conoscenza del motivo che ha comportato la rimozione delle sedute nei due atri della Stazione di Ts centrale; è stato collocato un cartello che avvisa di lavori di manutenzione straordinaria che sarebbero già in corso(?), ma la realizzazione di tali lavori, di cui non vi è traccia nel vostro sito, necessitava la rimozione delle sedute fino al 31 marzo?
Grazie per la disponibilità,
cordialmente
Marco Barone.

2)
Nella serata del 25 gennaio 2011 intorno alle ore 19.20 ho chiesto informazioni all'ufficio informazioni della Stazione Centrale di Ts. Sono stati cortesi e cordiali, ma in merito ai lavori non sapevano nulla anche perchè non di loro competenza...
Quello che è emerso è che visto e rilevato che il 2 febbraio a Trieste verrà L'Ad Moretti, difficilmente i lavori inizieranno , sempre che esistano o siano tali da giustificare la rimozione delle sedute, per quella data. Chiamala se vuoi operazione apparenza, per dare il benvenuto a Moretti si lasciano in piedi per giorni migliaia di persone, ed i senzatetto spariscono.
Evviva la società. Dove sono finiti i senzatetto? Comunque ho ottenuto il numero del telefono mobile del responsabile di Centostazioni locale, visto che sono irragiungibili telefonicamente localmente, perchè non esiste un numero fisso locale ma solo quello centrale di Roma. Alla mail inviata in primo pm nella giornata del 25 gennaio non ho ancora avuto risposta. Questa denuncia deve andare avanti, per i senzatetto, contro ogni apparenza, per una società che deve vedere ciò che non vuole vedere. 
m.b

3) 
ho provato a contattare il responsabile di Centostazioni ma non rispondeva, nell'edizione odierna  27 gennaio 2012 http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/01/27/news/stazione-panchine-sparite-tra-applausi-e-proteste-1.3110324 Il piccolo di Ts ha ripreso la notizia, ma senza citare il fatto che sono stato il primo a denunciar ciò, nonostante abbia inviato il detto articolo anche alla redazione del Piccolo. Beh...quello che conta è che la notizia sia diventata notizia.
mb

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