La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Sfidare la legalità, per il diritto legittimo.


Legalità, intendendosi per tale quel corpo di norme, realizzate in conformità ai principi dettati dalla Legge.
Legge, ovvero, l'insieme di norme che disciplinano il funzionamento della Società esistente.
Legittimo, ovvero sostenere ciò che ha una valida motivazione.
Diritto, rivendicazione individuale di una necessità esistenziale, figlia di esigenze siano esse naturali, culturali, sociali, consuetudinarie, che devono trovare affermazione all'interno della comunità in cui si vive.

Da qualche tempo sostengo il concetto che è giusto sfidare la legalità, quindi, entrare nella sfera della illegalità, per l'affermazione legittima del diritto e mutare quindi l'illegalità in legalità sociale e collettiva, nata dall'azione anche del singolo individuo.
Azione individuale con riflessi sociali e propositivi per la collettività.
Il sistema in cui viviamo, è regolamentato da norme, leggi, edificate nel tempio del capitalismo, volte a sostenere quell'ordine insito nel capitalismo medesimo.
Capitalismo che non è solo una questione meramente economica ma sociale.
Perché sociali ed esistenziali sono i riflessi dell'efficacia di quelle norme come codificate per l'affermazione dell'ordine economico capitalistico.
Ed allora se vogliamo intendere come legale le leggi che reggono tale sistema, e se si vuole sfidare il sistema per proporre altro tipo di società, prevalentemente equa e solidale, principi inconciliabili con il capitalismo, per forza di cose si deve entrare nella valle dell'illegalità per l'affermazione del diritto legittimo.
Veniamo al dunque ed al caso concreto.
Trieste.
Confine tra Città Vecchia e San Vito.
La legge come strutturata prevede che se tu essere umano, per problemi di varia natura, destinati in tale crisi economica ad incrementare, non puoi soddisfare il canone di locazione, sarai soggetto alla procedura di sfratto per morosità.
Dunque, in pochi mesi rischi di finire nel bel mezzo di una strada, fredda ed assopita dal falso perbenismo.
Qualcuno potrebbe dire che si possono produrre domande per accedere alle case c.d popolari.
Che quella condizione di sfratto ed esigenza economica conferirà punteggio o priorità.
A parte il fatto che in Trieste la burocrazia uccide il diritto alla casa, ma chi patisce lo sfratto per morosità non ha diritti reali. Per esempio il c.d Mille-proroghe ha stabilito che il nuovo termine per il blocco degli sfratti è il 31 dicembre 2012.  Ma la norma riguarda solo gli sfratti per finita locazione.
E se andiamo a vedere il DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE FVG 13 aprile 2004, n. 0119/Pres. al suo interno stabilisce che le agevolazioni come normate, per accedere alla c.d casa popolare, vengono riconosciute a soggetti destinatari di provvedimenti esecutivi di sfratto o di provvedimenti di rilascio emessi da enti pubblici o da organizzazioni assistenziali, non motivati da situazioni di morosità o da altre inadempienze contrattuali.
Accade che in Città Vecchia emergono una quantità enorme di appartamenti sfitti.
Vuoti.
Abbandonati all'economia di mercato. Ma con la nuova IMU, sulla linea di quanto potrà accadere a Firenze, non è escluso che anche a Trieste chi non sarà in grado di dimostrare di aver affittato e regolarmente registrato il contratto di locazione dovrà rassegnarsi a pagare il 10,6 per mille sulla rendita catastale rivalutata.
Eppure ho assistito personalmente, nelle prime settimane del 2012,  nell'arco di una sola giornata, a tre sfratti esecutivi. Non oso pensare quanti ancora siano in fase di esecuzione od in attesa di essere eseguiti.
Vedi sulla porta dell'appartamento che pulsava vita, un freddo pezzo di carta.
Un pezzo di carta, che annuncia come la burocrazia di tale legalità ha deciso che tu essere umano inadempiente, tu che non hai il danaro per soddisfare il canone di locazione devi andare via.
Via.
Via.
E l'appartamento rimarrà vuoto.
Economia di mercato che scrive, per il tramite della democrazia relativa, le leggi volte a garantire il suo ordine.
Il diritto all'esistenza, alla casa, alla dignità sociale ed umana è negato.
Sfidare la legalità, per il diritto legittimo alla casa, al lavoro, allo sciopero, alla libertà, alla vita degna di tal nome, alla semplice ma profonda dignità umana, è atto necessario.  Ogni altra via sarà solo un compromesso che consentirà al sistema di continuare ad imporre il proprio ordine, le negazioni dei diritti sociali e reali.
E visto che siamo nelle vicinanze della via San Vito, voglio mutar il significato di una preghiera tradizionale siciliana, in grido laico e ribelle.
Dove il cane ora rappresenta il capitalismo, il morso del cane lo sfratto della dignità, il fazzoletto rosso la rivolta, il fazzoletto bianco la solidarietà umana e San Vito il popolo.

«San Vito San Vito
ve lo dico tre volte,
ve lo dico per quel cane
che vuole mordermi.
Legategli il muso
con un fazzoletto rosso,
legategli le gambe
con un fazzoletto bianco»



Marco Barone

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