Il tempo si è letteralmente fermato alla stazione di Miramare di Trieste

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Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a  Grignano come in nessun altro luogo a Trieste.  Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura  conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a

Go visto un malandrin





dedicata alle amiche ed agli amici di Trieste
m.b


In quel molo chiamato Audace, go visto un malandrin.
Arriva la bora,
e San Giusto scampana l'ora che non c'è,
perché il tempo a Trieste
si è perso nell'eco della vecia Tergeste.
Terrà di caffè,
tra un nero ed un capo,
ma anche un capo in b,
si fa largo
dal frenetico letargo,
il dialetto
tra chi cerca la coscienza di Zeno,
chi ascolta i passi della Gente di Dublino,
e chi legge sui giornai, robe false ma vere,
nei versi di quel Cergoly,
ora dimenticato,
ora amato,
ed adesso eccolo qui.

Trieste,
in quel bordello di  via Cavana
corre corre con lentezza
la carovana
sempre in viaggio,
anzi, anzi
alla ricerca dell'ancoraggio
nel porto vecchio
dove abbandonarsi
semplicemente è,
sì,
è bello.
Qualcuno dice che il dialetto 
xe la forma de espresion più dolze che ghe possi esser,
altri che non vi è più un tetto per una lingua
dialettale
nell'epoca della città globale.
Eppur a Trieste go visto un malandrin,
che osserva Miramare,
e no sa cosa fare,
perché ora a lavorar
non ci vuole proprio andare.
E dunque sì, mi son un malandrin,
perché son libero nella terra di non più confine
di salire per le vie del Carso,
toccar la neve delle Alpi Giulie,
e sfiorar l'Est Europa,
per perdermi nell'adriatico Mare,
in una vita solo d'amare.

Marco Barone




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