Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

E' natale, è natale ma...

Oh oh oh 
ah ah ah
eh eh eh
bon bon 
dio bon è natale, 
è natale,
e non ho nulla da festeggiare.

Ma io penso,
e penso,
a chi ha perso,
a chi il lavoro ha perso,
a chi la casa ha perso,
a chi la speranza ha perso,
a chi è solo
e solo e depresso.

Oh oh oh 
ah ah ah
eh eh eh
bon bon 
dio bon è natale.



Chi va alla Caritas per mangiare,
chi in prigione piange e si dispera,
chi al bar si va ad ubriacare,
chi in fabbrica subisce e non spera,
chi in stazione si va a drogare,
chi vive la guerra di questa nostra era,

chi l'amore va ad abbracciare,
per dimenticare
anche
una crisi
che ti fanno scontare
senza sconti,
evviva il regalo
del governo Monti.



Vedo città intasate,
da auto parcheggiate,
da persone stressate,
dal consumismo natalizio
perché questo
è il giorno dell'armistizio,
spendo e compro
per andare contro
la depressione
per andare incontro
ad un sorriso di natale,
perché è natale,
è natale,
cosa ho da festeggiare?



Oh oh oh 
ah ah ah
eh eh eh
bon bon 
dio bon è natale.




Babbo,
babbo,
Babbo e babbo natale
ma se proprio puoi un regalo
lo devi fare,
regala la verità,
alla gente comune
che non vive per la comune,
al popolo senza più dignità,
per rispedire al mittente
il pacco di natale,
colmo di austerità,
per una notte dove possa sognare
la conquista di quella piazza,
la piazza della verità,
che io voglio occupare,
che io voglio occupare.

Oh oh oh 
ah ah ah
eh eh eh
bon bon 
dio bon è natale.



Svolti l'angolo,
senza più angolo
ed è natale,
vai là,
vieni qui,
per andare lì,
e tornare qua,
mi scusi sa?

E' natale,
è natale,
è natale,
ma l'augurio

lo voglio fare,

per un laico natale,

dove la passione

possa divenir amore,

dove il sogno possa divenir speranza,

dove la rabbia possa divenir dignità,

dove la dignità possa divenir rivolta,

e rivoltiamoci

per il natale della nostra ribellione...

Marco Barone

p.s
più panettoni per tutti...









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