Sembra che il debito pubblico non sia più un
problema.
Fino a qualche giorno addietro non si parlava che di
debito pubblico.
Si parlava di rischio fallimento.
Si parlava e parlava talmente tanto di ciò, che
alla fine anche il più scettico pensava...
Minchia qui falliamo.
Nascono, giustamente, comitati no debito, si
propongono ipotesi di mera insolvenza e così via dicendo.
Fin quando un be dì, giusto per dire bel dì,
accade che il debito pubblico non è più un problema.
Non si parla più di debito.
E pubblico.
Debito figlio specialmente di tangentopoli e delle
speculazioni pro-Tav.
Eppure il problema, ora che è stata approvata la
riforma delle pensioni non si pone più.
Almeno per ora.
Bene.
Mandiamo i lavoratori in pensione più tardi.
Ma con una pensione deprimente.
Beh se voglion avere una pensione decente possono
sempre investire nei fondi pensioni no?
Una bella pensione privata,complementare e tutti
contenti.
Beh anche i sindacati confederali, che tanto urlano,
hanno i loro fondi, quindi...
Eh già.
Ma ovviamente ciò non basta.
Però, pensano questi maledetti governanti, ma
proprio santi maledetti, non possono lavorare a 65 anni e guadagnare
come un giovane.
Non rendono per l'azienda.
No.
Produttività.
Ecco la soluzione.
Li obblighiamo ad andare in pensione sull'orlo del
rincoglionimento, con tutto il rispetto che possa nutrire per i
pensionati eh sia ben chiaro, li induciamo alle pensioni
complementari, ma nello stesso tempo li paghiamo di meno.
Un bel part-time obbligato o stipendio ridotto.
Beh così favoriamo l'entrata nel mondo del lavoro
dei giovani.
La crescita no?
Eh già.
La precarietà.
Ma dico, come è possibile.
In questo Paese abbiamo creato, si proprio creato,
la precarietà..
Esistono troppe ed evidenti discriminazioni con i
garantiti.
Eh cavolo, mica possono esistere queste
discriminazioni.
Poi ci condannano alla Corte dei diritti umani.
Ed allora più precarietà per tutti.
Uhm, troppo estremista come soluzione.
Il compromesso.
Eccolo qui.
Allora visto che noi vogliamo la precarietà, così
saranno tutti più schiavi e servi e dipendenti dalle nostre
padronali volontà, proponiamo questo compromesso.
Una precarietà flessibile.
Chi d'ora in avanti verrà assunto, avrà un
contratto a tempo indeterminato, però sul modello danese.
Così non possono più dire di essere a tempo
determinato o a chiamata, ma nello stesso tempo li possiamo fregare
quando vogliamo.
Ma non basta.
Serve altro.
Uhm.
Sì, ecco la carotina.
Ma di quelle così buone che...
Reddito garantito per tutti.
Così anche quei no global ora saranno contenti.
Però ad alcune condizioni.
L'articolo 18 lo manteniamo solo per i vecchi
assunti, per i nuovi, contratto unico e reddito garantito.
Però sto reddito garantito è troppo, ma troppo
troppo.
Facciamo così.
Reddito garantito però se tu rifiuti il lavoro che
io ti trovo perdi tutto,anzi mi paghi anche una penale.
Quindi, prima ti licenzio, poi ti trovo un lavoro,
ma il lavoro che ti dico io.
Eri ingegnere? Beh ci sono delle strade da pulire,
quel posto è tuo.
Vai.
Ma come non eravate voi comunisti che ci gonfiavate
le palle con la storia che il lavoro nobilita l'uomo?
Ed ora?
Dunque fregati.
Però la mia riforma non vogliono proprio farla
passare.
Tutti i giorni vado in Tv.
Questo paese è in mano leghista.
Devo spingere lì.
Ora sto proponendo la sperimentazione regionale.
Ma dico, e mi consenta, la Danimarca è grande come
la Lombardia, ed allora proponiamolo in Lombardia tal modello!!!
Quale?
Ma quello della Flex-security.
I contratti di lavoro in Danimarca
sono molto flessibili, come flessibili sono le ore lavorative, o
anche le assunzioni e il licenziamento del personale.
Io voglio danizzare questo paese.
Sì.
Voglio la cultura mentale danese cioè quella di
assumere e tenere nella propria azienda il lavoratore che
contribuisce e deve contribuire allo sviluppo della ditta,
dell'azienda padronale, con le proprie capacità professionali e
caratteriali, sensazionali.
Deve piangere per l'azienda.
Deve ridere per l'azienda.
Chiamala se vuoi Flex-security.
Certo.
Flessibilità sicura per il padrone.
Libero di assumere chi vuole e come vuole.
Libero di licenziare chi vuole e come vuole.
Minchia che capolavoro.
Ah già, la crisi.
Beh una genialata del male micidiale.
Ichino, Ichino, Ichino, posso?
Ma posso?
Beh anche se non posso, lo faccio perché io se
voglio, posso.
Dunque posso.
Ma vada a f......
Marco Barone
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