Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

La 'ndrangheta mi fa schifo.

La Calabria trema.
La Lombardia trema.
Stato contro Stato.
Giustizia contro Giustizia.
Ordine contro Ordine.
Semplicemente 'ndrangheta.

La 'ndrangheta esiste, la 'ndrangheta occulta è ora visibile, la 'ndrangheta ignorata ora è evidente e deprimente.
Non mi sorprende il coinvolgimento della politica, non mi sorprende il coinvolgimento della Magistratura, non mi sorprende il coinvolgimento delle forze dell'ordine, non mi sorprende più un bel niente, perché la 'ndrangheta è lo Stato nello Stato.
Lo si sapeva.
Lo si era compreso.
Ora ecco gli arresti da parte dello Stato contro lo Stato periferico.
Uno Stato periferico sempre più invasivo, silente, potente.
Dalla periferia calabra al centro del potere economico lombardo.
Dalle rive splendenti di Reggio Calabria, al caos metropolitano di Milano.
Una strada lunga 1255 km.
Una strada invisibile agli occhi di chi vuol ignorare l'evidenza.
Eppure quella strada è lì.
Qualcuno ha deciso che è il momento di demolirla quella strada.
Qualcuno ha deciso che il tempo del potere invisibile deve finire.
Stato nello Stato.
Stato contro Stato.
Chi è Stato in tale stato?
No.
Non sono sorpreso.
Eppure vivo un senso di schifo, un senso di inquietudine.
Sono calabrese.
Odio la 'ndrangheta.
Odio tutte quelle persone occulte e non occulte che sostengono la 'ndrangheta.
Perché la 'ndrangheta mi fa schifo,
mi fa schifo quello Stato nello Stato che devasta le speranze di cambiamento.
Quale cambiamento in una terra abbandonata a se stessa?
Piccole città, piccole terre, ove tutti conoscono tutti, ove per buon sentimento del vivere “ sereni”ognuno si deve fare i cazzacci propri se non vuol rischiare di finire il proprio tempo prima del tempo natural biologico, se non vuol essere isolato nella propria terra.
Dalle scuole, ove i docenti vivono spesso situazioni incredibili e mai denunciate, alle strade di periferia.
Cultura.
Ribellione.
Esiste un movimento critico, esiste un movimento sociale che rifiuta l'indifferenza e l'omertà collettiva ma anche individuale che fortifica le mura del potere della 'ndrangheta.
Ma non basta.
Oggi una parte di Stato ha fatto tremare la Calabria e la Lombardia.
Trema la Calabria.
Trema la Lombardia.
Trema l'Italia.
Ma tremano anche le speranze di chi confida nel cambiamento.
Gli arresti, di tal momento, non rafforzeranno il sentimento della speranza, rafforzeranno il potere della 'ndrangheta.
Perché oggi è emerso ancora una volta, che la 'ndrangheta è ovunque, anche dentro quella giustizia che combatte l'ingiustizia mafiosa.
Forse molti non capiranno.
Ma da calabrese, esprimo un sentimento che certamente sarà vivo nella mia martoriata terra.
Oggi la 'ndrangheta è ancora più forte di ieri.
Giusti, giustissimi gli arresti, giuste giustissime le operazioni realizzate da una parte di Stato contro lo Stato governante tal sistema, ma la speranza e la fiducia in tal parte di Stato è deceduta in tal giornata.
La 'ndrangheta mi fa schifo.


Marco Barone

Commenti

  1. così finalmente si capirà che è un problema nazionale e non limitato alle regioni del sud.

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