Un tempo via del Duomo, o del Teatro, oggi via Sant'Ambrogio che porta lo stesso nome del duomo consacrato dopo i disastri della prima guerra mondiale nell'ottobre del 1929, pur senza il campanile che dovette attendere la fine degli anni '50 per essere battezzato. Una via che nel corso della sua storia è sempre stata da transito di merce e persone e che è diventata negli ultimi tempi il teatro dello scontro identitario di una Monfalcone alla ricerca del proprio equilibrio sociale. Perchè è evidente che a Monfalcone, terra di passaggio, da quando è diventata grazie ai Cosulich città dei cantieri, per questo contesa dal regno d'Italia all'Austria, per privarla dei suoi cantieri insieme al porto triestino, ha conosciuto quelle dinamiche proprie delle città portuali. Gente che viene, gente che va. Approdo e partenza di nuove identità. Dal Sud Italia, all'Asia, passando da quel centinaio di nazionalità che a Monfalcone stanno cercando il proprio equilibrio, ognuna ne
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La ballata dell'incazzato (Video)
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Sono incazzato.
Questa ballata senza che io possa ballare
è per tutti quelli che voglion urlare al mondo intero
la loro voglia di lottare e amare ed ancora lottare,
con cuor sincero eppur ancor io spero.
Sono operaio, per il padrone ora sono un guaio,
perchè deve pagar il mio non più salario,
e corron le imprecazioni nel capitale santuario.
Son mesi che il padrone dice che è un momento difficile,
che bisogna aver pazienza,
che il capitale è saggia sapienza,
che ora non può,
domani forse potrà,
pagar il mio non più mio salario,
perchè lui se può dà.
E son mesi che lavoro e vengo sfruttato,
a volte maledico il giorno in cui son nato,
a volte piango e rimpiango di aver piegato
la testa perchè dicono che in Italia la dignità non s'è desta .
E son mesi che lavoro e vengo sfruttato,
ma il mio non più mio salario è nelle banche padronali
e noi poveri operai mortali qui a chiederci il perchè.
Perchè i sindacati ci hann tradito?
Dicevano che ci avrebbero difeso, che il padrone non può esser offeso, calma e pazienza
che il capitale pagherà e chi la mia fame di giustizia sazierà?
Perchè i lavoratori non hann capito che il padrone presto sarebbe fuggito?
Oggi non posso, domani ci provo, fuggo e non ti trovo ed io ora a disperarmi nel lamento ove covo.
Covo giustizia, covo contro la lor furbizia, covo contro il perenne raggiro dei sindacati e dei padroni che davanti agli operai piangon lacrime di dolore e compassione ma alle spalle degli operai pranzan con il lor salario nel capitale santuario, brindando evviva la loro illusione.
Sono incazzato.
Questa ballata senza che io possa ballare
è per tutti quelli che voglion urlare al mondo intero
la loro voglia di lottare e amare ed ancora lottare.
Incrocio le braccia, incrocio il padrone e la sua maschera di datore
getto
con disprezzo,
ahi ahi questo è il tuo prezzo,
per amore della giustizia contro la capitale furbizia,
l'informazione fittizia,
in quel fosso dove affosso il mio esser sfruttato ed elevo il grido ora indignato.
Ora basta.
Da qui non si passa.
Ed il mio corpo dovrai attraversare,
e la mia rabbia dovrai domare,
e la mia sete dovrai dissetare,
e la mia fame dovrai saziare,
se il tuo capitale vorrai salvare.
Ma il tuo capitale non salverò,
perchè mio non più caro padrone,
sputo la tua carota e ti percuoto con il tuo bastone,
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecchia n
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"
Bruxelles, come è noto, è sede delle più importanti istituzioni dell'Unione Europea. Una città affascinante, particolare, simbolo dell'alta borghesia, dove architettura moderna e tradizionale cercano, con poco successo, di convivere. L'Unione Europea rivendica spesso principi che ruotano intorno alla dignità delle persone, no alla donna oggetto, penso per esempio alla Risoluzione sulla discriminazione della donna nella pubblicità del 1997 al cui punto 10 si scriveva testualmente che il Parlamento europeo invita il settore della pubblicità a rinunciare in concreto e interamente a sminuire la donna a oggetto sessuale dell'uomo attraverso espedienti tecnici e raffigurazioni immaginose come il ridurre il ruolo femminile alla bellezza fisica e alla disponibilità sessuale . Certo, comprensibile. Ma a pochi minuti dal Parlamento europeo esiste un vero e proprio quartiere a luci rosse. Esistono anche agenzie di escort, club privati-scambisti, e donne in vetr
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