Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato, tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193
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Cicli di vent'anni
cicli dai grandi affanni,
dal tempo degli abbracci e dai visi sorridenti
degli operai con gli studenti,
alle divisioni tra lavoratori e sindacati
che alla fin hann sindacato lo stesso sindacato comprato dal padrone
abbandonato da chi ha compreso tal vile azione.
Se prima lottavi contro il padrone,
ora lotti contro il sindacato, contro il lavoratore
nella collettiva divisione,
in tal perdurante divisione,
ed ecco il tempo del consumismo e della subliminale televisione
ove la ragione ha ceduto il sogno della libertà
alla folle prigione dell'adattamento a tal immensa amenità,
questa è la nostra non nostra capitale società.
Parlan di crisi, amari sorrisi, non più operai e studenti dai visi sorridenti,
fiamme e rivalità ardenti tra chi lotta per un posto di lavoro
e chi si vende per il capitale alloro.
Il capitale ha deciso, ora non concedo più alcun sorriso,
i vostri diritti diverranno i miei diritti,
e con la marionetta borsa,
ecco l'operazione
chiamala se vuoi della mediatica distrazione.
Ribelliamoci con la gioia della rivoluzione,
Parlan di province d'abolire,
di comuni da seppellire,
di tasse sul reddito medio,
oltre i 90 mila euro,
alla faccia del reddito medio,
in tal momento, io elevo alla vostra attenzione, il mio di dito medio,
scioperano i calciatori,
attori e speculatori,
ma le norme dalle chiare orme della politica
senza critica,
restan in vigore nel sistema del capitale rigore.
Si liberalizza la libertà d'impresa, si estende la maglia dell'articolo 41 della costituzione,
nella mediatica censura,
perché nessun possa comprendere l'importanza di tal congettura,
si aliena e svende il patrimonio demaniale, basi e caserme ed immobili militari,
si liberalizza la distribuzione commerciale, nonché il servizio pubblico locale,
si droga il popolo con giochi di stato,
e si colpiscon i diritti dei lavoratori,
si annienta lo statuto dei lavoratori, dopo 40 anni di lavoro pubblico eccoti servito un bel calcio da quelli che ancor chiama il datore pubblico di lavoro, lo Stato, ma in verità è solo apparato nel sistema devastato, lo chiamano licenziamento forzoso, tredicesima dilazionata per chi non ha ben piegato la testa al volere padronale e tfr rateizzato in tali misure amare per il solo popolo, che lavora,
si uccide la festa della liberazione, si uccide la festa dei lavoratori, e nell'attesa della costituzionalizzazione del pareggio di bilancio, nel nome del quale ogni cosa umana e disumana verrà realizzata, con la maschera della finta crisi dagli amari sorrisi, distraggono l'attenzione con misure epocali, abrogazione delle province, abrogazione dei piccoli comuni, patrimoniali e gran prese per il culo,
e la sostanza diverrà legge.
Ribelliamoci alla loro legge,
Ribelliamoci con la gioia della rivoluzione,
non è la mia legge quella che annienta la dignità del lavoratore nel nome del capitale traditore.
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecchia n
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"
Bruxelles, come è noto, è sede delle più importanti istituzioni dell'Unione Europea. Una città affascinante, particolare, simbolo dell'alta borghesia, dove architettura moderna e tradizionale cercano, con poco successo, di convivere. L'Unione Europea rivendica spesso principi che ruotano intorno alla dignità delle persone, no alla donna oggetto, penso per esempio alla Risoluzione sulla discriminazione della donna nella pubblicità del 1997 al cui punto 10 si scriveva testualmente che il Parlamento europeo invita il settore della pubblicità a rinunciare in concreto e interamente a sminuire la donna a oggetto sessuale dell'uomo attraverso espedienti tecnici e raffigurazioni immaginose come il ridurre il ruolo femminile alla bellezza fisica e alla disponibilità sessuale . Certo, comprensibile. Ma a pochi minuti dal Parlamento europeo esiste un vero e proprio quartiere a luci rosse. Esistono anche agenzie di escort, club privati-scambisti, e donne in vetr
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