C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Le avventure di Mr. Flower episodio 10

 
Episodio 10

Il gigante di ferro ti osserva.
Quel gigante, chiamato Ursus, che in un giorno di bora ha deciso di navigare, libero dalle catene umane, per le acque del golfo triestino, ora riposa nell'indifferenza del falso progresso umano.
Amato e coccolato per anni di vita umana, ora abbandonato a se stesso nell'attesa di capire cosa fare di tutto quel ferro.
Ferro che pulsa vita.
Non dimenticatelo.
Ferro che pulsa emozioni.
Ferro che pulsa lacrime e passioni di tanti operai e marinai.
Ferro ancor vivo mentre io ora scrivo.
Il gigante ora riposa.
Sei sulla punta del molo Audace di Trieste.
Circondato dal Carso, dalle acque ancora fredde del mare, dalla piccola Vienna che accarezza i sogni di un surreale mondo perduto,ma anche dalle voci dei passanti.
Passanti girovaganti.
Passanti viaggianti.
Passanti senza respiro.


Tu ed il confine.
Vivi l'indignazione.
Non cerchi più l'azione.
Rifiuti il cibo.
Rifiuti il saluto.
Rifiuti il mondo presente.
Non comprendi questa società.
Ti senti estraneo.
Estraneo al consumismo, estraneo alla frenesia, estraneo alla cattiveria umana, estraneo alla falsità, estraneo al capitale.
Hai lottato.
Hai creduto.
Hai sognato.
Tu e la lotta in tal tempo che sconforta.
Osservi le onde del mare.
Sembrano rapire il tuo sguardo.
Una lacrima.
Due lacrime.
Infinite lacrime.
All'improvviso le persone svaniscono nel nulla della solita fottutissima quotidianità cittadina.
Tutte quelle voce passanti, quei suoni circondati dai rumori del caos metropolitano, son fuggiti in qualche maledetto angolo.
Poi perchè maledetto?
E se fosse benedetto dal capitale?
E se fosse benedetto da qualche miracolo?
Cristo è risorto, dicono.
Cristo  ha sofferto, ripetono.
Cristo è esistito, suppongono.
Cristo è nato, pensano.
Cristo non è, la verità.

Tu ed il mare.
Quel mare che tanto hai saputo amare.
Quel mare che ora vuoi odiare.
Amore ed odio.
Sei solo.
Pensi al bacio della vita.
Pensi ai sorrisi della condivisione.
Quel gelato al cioccolato, quella pizza margherita,quell'insalata scondita,quella voglia di credere e sognare.
Volontà e sogno.
No.
La vita non è solo volontà.
Non è ratio.
E' sentimento.
E' emozione.
Dicono che ora possono spiegare, definire,giustificare il grado di elevazione di un sentimento grazie alla chimica.
Dicono che è tutta chimica.
Chimica l'amore, chimica l'odio, chimica la passione, chimica la religione, chimica la condivisione, chimica tutta quella vita che ora maledici.
Rifiuti il concetto di chimica.
Io sono di carne, ossa, acqua e sentimento.
Voglio l'emozione perchè credo nella grande ambizione dell'amore.
Non sono chimica.
Eppur nel profondo del tuo essere,sei consapevole di essere una semplice particella di chimica che occupa un piccolissimo spazio nell'infinità incompresa dell'universo.
Provi a pensare all'universo.
Cosa c'èra prima dell'universo?
E prima del prima universo?
E prima del prima del prima?
La testa esplode.
Ecco il limite.
Non puoi andare oltre.
Non ti è concesso.
Ma io voglio andare oltre.
Cazzarola se lo voglio.
Ed il tempo?
Il tempo non esiste.
Non esiste.
Non esiste.
Oggi è ieri, ieri era oggi, ieri sarà domani, domani sarà passato nel presente immediato.

Chimica.
Chimica.
Chimica.
Ma se sono chimica a cosa serve vivere.
Se è tutto ratio che vita è?
Rifiuto l'evidenza, cerco la non beata apparenza.
Certo sono consapevole che quando perirò altro non sarò che carne da buttare in qualche fosso.
Qualche lacrima.
Qualche giorno di ricordo.
Poi verrai dimenticato.
Poi tutto come sempre.
La società ti chiama.
Dice che devi andare avanti.
Non c'è tempo per i ricordi.
Tu ed il mare.
Il gigante di ferro continua ad osservarti in gran silenzio.
Un passo.
Un semplice passo.
Ti cercheranno.
Ti piangeranno.
Ti dimenticheranno.
Sono chimica?
Ed allora mi unirò con la mia vera madre, con il mio vero padre.
Il mare.
Mi avete sentito?
Sto parlando a voi tutti.
La mia vera madre, il mio vero padre è il mare.
Io sono figlio del mare.
Del mare.
Un passo.
La luna è particolarmente splendente.
Quel chiarore è per te.
Per il tuo passo.
Ritrovar  le tue origini nell'origine tra le braccia del chiaror lunare.
Giunge la bora.
Sembra quasi che ti stia accompagnando verso quel viaggio senza inizio e senza fine.
Non pensi.
Non sei.
Non.
Piove.
Dal cielo, senza alcun preavviso, cadono petali di tulipano.
Cadono senza patir dolore.
Cadono per accarezzarti.
Cadere per volere.

Tulipano rosso.
Petali.
Una quantità infinita di petali.
Non comprendi se hai già fatto il passo.
Non comprendi se quello che ora vedi  è  solo frutto,maturo, del tuo sogno, che ora nuota nella profondità delle acque del mare.
Ma il gigante è sempre li.
La luna anche.
Il molo pure.
No, è tutto vero.
Reale.
Petali.
Sollevi le mani verso il cielo per cercare di toccare,sfiorare petali di vita.
Sono morbidi e profumati.
Catturi un petalo.
Sei mio.
Mio.
Lo avvicini al tuo naso.
Chiudi gli occhi e respiri il profumo del tulipano.
E come per magia quel petalo si trasforma in fiore.
Il fiore perduto.
Il fiore di Mr. Flower.

La vita è un sogno reale, segui il tuo sentimento, raggiungi l'emozione e sarai.
Si voltò e vide una persona vestita in modo tutto strano. Tutta colorata e sorridente.
Quelle erano le parole di Mr. Flower.
Ora puoi scegliere.
Se rifiuti la chimica e cerchi la vita porgimi la tua mano.
Offrimi quel tulipano caduto dal cielo per te, per noi.
Senza pensare, come ipnotizzato da quella voce, seguì le parole di Mr. Flower.
Pianse e sorrise.
Lentamente si recava verso il Ponte Rosso lasciando alle proprie spalle le origini cercate.
Mr. Flower osservava il gigante di ferro, osservava la chimica rifiutata ritornare alla vita e accarezzava il suo tulipano.
Mr. Flower comprese che quella società aveva bisogno del suo aiuto.Comprese che poteva fare ancora tanto.
Ma doveva salvare anche Flower city.
Il tempo stringeva.
Il tempo correva.
Cosa farà Mr.Flower?
Rimarrà nella nostra società o si recherà a Flowercity?

Marco Barone

continuerà...


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