Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Ma quanto costa la guerra in Libia?

Domanda: Quanto costa dal punto di vista economico alle casse statali la guerra della coalizione di questi volenterosi guerrafondai?
Ovviamente, non esistono legittimazioni di nessun tipo, per le guerre. 
La guerra deve essere sempre condannata. Guerra senza se e ma.
Ma in questi giorni, si è perso per strada il se ed il ma...
Tanto detto, sulla questione dei costi iniziano ad arrivare i primi numeri. Secondo il vicedirettore dell'istituto francese per le relazioni internazionali e strategiche (Iris),un anno di applicazione di no fly zone in Libia costerebbe fra i 150 e i 250 milioni di euro.

Il Ministro La Russa ricorda che l'Italia ha messo a disposizione le seguenti basi:  Amendola, Gioia del Colle, Sigonella, Aviano, Trapani, Decimomannu e Pantelleria. L'attuazione di una no fly zone secondo il ministro «comporta un dispiegamento di mezzi oneroso e impegnativo da tutti i punti di vista e quindi non può restare estranea la Nato, perchè tre o quattro paesi non possono da soli esercitare un controllo capillare della zona». 
Oneroso in primis dal punto di vista umano. La guerra comporta morti, feriti, sofferenze enormi.
Ma oneroso anche dal punto di vista economico.
Sul punto ad oggi nessuno si pone domande?
Non eravamo in crisi?
Il Ministero dell'Economia e delle Finanze  ha comunicato i dati di sintesi del conto del settore statale del mese di gennaio 2011. Il fabbisogno del settore statale del mese di gennaio 2011 risulta essere in negativo per una cifra pari a -2.433 di milioni di euro.
Cifra enorme.
Immensa.
Ed allora ecco i tagli alla cultura, all'istruzione pubblica.
Formare menti pensanti è pericoloso per la stabilità del sistema.
Ma la crisi non incide sulle casse dello Stato per quanto riguarda la guerra.
Beh d'altronde è guerra,l'ennesima, del petrolio, per il petrolio.
Più spendi dal punto di vista militare, più bombe cadranno sulla Libia più titoli avrai per rivendicare le risorse di quella martoriata terra.
Ma non era questo un modo di ragionare del Regime Mussoliniano?

Marco Barone

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