La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

A Cristina Angeli.

Opicina, terra sospesa per la via distesa,

aria di mare nel profumo delle lacrime amare.

Sapore di caffè, zucchero di canna,

nudità grezza,

nella quiete sonnolenza.

Un sorso di nero,

suon di tazze,

tamburi danzanti,

nell'attesa di perder il senso del non più tempo.

Strada infernale,

via fatale,

attimo,

attimo,

attimo.

Vita catturata,rubata, privata,
vita non più viva,
vita non più viva.

Marco Barone
M&G

Dedicata a Cristina Angeli lavorava al bar Vatta di Opicina.
Morta a soli vent'anni in un tragico incidente stradale.

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