Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

" Se la polizia potesse vi spazzerebbe via in due secondi". Appello alle Forze dell'Ordine tutti uniti nella lotta.

Il Ministro dell'offesa  Ignazio Benito Maria La Russa, nonchè Ministro anche della Difesa, ieri  nella trasmissione AnnoZero,oltre che dare del vigliacco all'intero movimento studentesco, ad inveire contro lo studente inervenuto in quella trasmissione, che invito a querelare formalmente il detto Ministro per diffamazione,ha detto anche che la polizia se potesse spazzerebbe via in due secondi i manifestanti dalla piazza.
Certo, il Benito La Russa è noto per le sue provocazioni ed esternazioni pubbliche a dir poco disgustose.
Ma il punto è che quella breve espressione detta velocemente e confusa dalle voci che correvano in quello studio, è a dir poco inquietante.

Gli studenti o buona parte di essi non hanno preso distanza dalle violenze difensive di piazza.
Questò è l'elemento più rilevante che oggi emerge dalle lotte studentesche ma anche operaie.
Ciò perchè a furia di essere presi in giro, sbeffeggiati, non ascoltati, isolati, sono letteralmente esplosi in furor di rabbia.
Quello che scriverò ora forse a molti non piacerà, però invito tutti a riflettere bene sul punto prima di chiudersi dentro il muro dell'integrale rigurgito a tale proposta.

Le forze dell'Ordine schierate a protezione dei palazzi di governo, che giorni prima protestavano contro questo governo illegittimo, non rappresentativo della volontà popolare, non credo siano contente di aver rischiato la propria incolumità psicofisica per difendere in sostanza chi governa per pochi interessi, chi utilizza il potere per organizzare festini privati a dir poco sconvolgenti e scandalosi, chi è colluso con la mafia.
Certo si obietterà che in realtà hanno protetto i palazzi simbolo sia sostanziale che formale della Democrazia, della Repubblica.

Ma la realtà è diversa.

Il Ministro La Russa, furbo come è, sia per cultura politica che per convenienza loda e difende a tutto campo le forze dell'ordine.
Ora non voglio mettere in discussione ciò che è successo in passato, anche nel 14 dicembre 2010, non voglio porre in discussione le responsabilità anche di buona parte delle forze dell'ordine nell'attuazione delle politiche repressive in corso in questo paese.
Ma anche io voglio rivolgermi a loro.
Voglio rivolgermi ai lavoratori della polizia, carabinieri, della finanza, che nelle manifestazioni di piazza garantiscono l'ordine pubblico rispettando le direttive impartite dall'alto e da funzionari di stato nello Stato.

Unitevi alle proteste degli studenti, degli operai, dei lavoratori che scendono in piazza per difendere la democrazia, la libertà, per riconferir al popolo la sovranità popolare.

Al prossimo grande evento che vi sarà, probabilmente la prossima settimana, unitevi a chi lotta per salvare questo paese dalla crescente dittatura di potere.

Questa unione può e deve essere la massima espressione della volontà popolare per dire basta allo stato vigente delle cose.
Senza alcuna violenza fisica.
A livello internazionale l'Italia è vista in modo altamente preoccupante per il modus in cui il governo attuale determina il potere.

Spazziamo via , per dirla con le parole del Ministro della Difesa, questi governanti, con la forza dell'unione, senza la necessità di gettar sassi o manganellare.

Questa è anche democrazia.

Questa è anche l'espressione della volontà collettiva.
Non fatevi strumentalizzare più da chi altro interesse non ha se non quello di difendere il loro potere e non la democrazia.

Uniti nella lotta per la difesa della nostra libertà, della sovranità popolare, si può, si deve.



Marco Barone

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