Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

Immagine
Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

L'intensa giornata della Camera: dalla riforma universitaria all'abolizione delle province.



Mentre scrivo  queste parole, apprendo che  Mario Monicelli, 95 anni, si è ucciso lanciandosi dal quinto piano del reparto di urologia dell'ospedale San Giovanni di Roma, dove era ricoverato per una grave malattia.  Autore di La Grande guerra (1959) trionfatore a Venezia con il Leone d'oro; L'armata Brancaleone (1965), giusto per citarne alcuni, ha seguito la triste sorte del padre morto anche lui per suicidio, Tomaso Monicelli noto giornalista e scrittore antifascista, nel 1946.

Mentre scrivo in tutta Italia sono in corso occupazioni sia universitarie che di scuole.
Solo nella giornata di oggi a Bologna hanno occupato quattro scuole oltre la Facoltà di Lettere.
Per la giornata del 30 novembre è previsto corteo metropolitano con l'intenzione di bloccare tutto.
Voi ci togliete il futuro noi vi blocchiamo tutto.
Questo il grido del movimento dell'autunno del 2010.

Ma nella giornata del 30 novembre 2010 alla Camera si discuterà di varie questioni importanti per la politica ed il sistema sociale ed economico italiano.
Oltre che della distruzione dell'Università Pubblica, si discuterà anche  dell'abolizione delle province, vi sarà la conversione in legge del pacchetto sicurezza numero 2, si discuterà anche delle iniziative concernenti la tutela della qualità e del pluralismo dell'informazione nel servizio pubblico radiotelevisivo, con particolare riferimento al contratto di servizio. Ovvero del caso TG1.
Ecco in via semplificativa alcuni estratti delle mozioni principali dove si scontrerà in sostanza l'attuale maggioranza fittizia di governo:


Mozione 1-00504 presentata da FABRIZIO CICCHITTO
ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, con riferimento alle recenti polemiche contro il Tg1, vale la pena ricordare che, secondo quanto riprodotto dai più recenti dati dell'Osservatorio di Pavia, riferiti al mese di settembre 2010, sul tempo di parola e le presenze dei politici nei telegiornali, il Tg1, dopo il Presidente del Consiglio dei ministri e il Presidente della Repubblica, presenta una graduatoria che pone come terza presenza il leader dell'opposizione Bersani, quindi il Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, e fra i più presenti gli onorevoli Casini e Di Pietro. Se riferiti al prime time la graduatoria del Tg1 vede nell'ordine: Berlusconi, Fini, Bersani, Napolitano, Casini, Di Pietro. Dunque, la verità dei numeri ribalta affermazioni solo tendenziose sul Tg1


Ma nella mozione presentata da ITALO BOCCHINO si legge che...
ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, nel suo complesso l'informazione della Rai non soddisfa oggi, né secondo criteri quantitativi, né secondo quelli qualitativi, i requisiti di imparzialità, completezza e correttezza e lealtà richiesti alla concessionaria del servizio pubblico, in particolare, la principale testata giornalistica della Rai, il Tg1 partecipa al dibattito politico e istituzionale a sostegno di determinate posizioni o proposte legislative. Inoltre, il direttore generale della Rai, interpretando il suo ruolo ben oltre i limiti previsti dall'articolo 49, comma 12, del Testo unico della radiotelevisione e dall'articolo 29 dello Statuto della RAI - Radiotelevisione Italiana s.p.a. - non si limita ad assicurare «in collaborazione con i direttori di rete e di testata, la coerenza della programmazione radiotelevisiva con le linee editoriali» dell'azienda, ma è giunto ad avocare una responsabilità sostanzialmente esclusiva sui programmi di informazione e approfondimento politico, secondo criteri chiaramente ispirati a valutazioni di opportunità politica e non al rispetto degli obblighi connessi al servizio pubblico di informazione; l'esecutivo, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo è doppiamente responsabile rispetto alle violazioni da parte della Rai dei princìpi di correttezza, completezza e imparzialità dell'informazione. Il Governo infatti, come controparte contrattuale è garante del diritto all'informazione dei cittadini, e d'altra parte, come titolare della quasi totalità del capitale di Rai - Radiotelevisione Italiana s.p.a è tenuto a vigilare sull'inadempimento dei contenuti del contratto di servizio da parte dell'azienda, viste le conseguenze economiche delle relative sanzioni...

Su questa mozione si giocherà il futuro dell'attuale Governo.


Vediamo in sintesi quali saranno le discussioni previste nella giornata del 30 novembre:
 La Seduta è la numero 404^ . I Lavori inizieranno alle ore 10.
  Questo il calendario:

   1. Seguito della discussione del disegno di legge:

      S. 1905 - Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario (Approvato dal Senato). (C. 3687-A) e delle abbinate proposte di legge: Tassone ed altri; Ghizzoni ed altri; Barbieri; Grimoldi ed altri; Barbieri; Mario Pepe (PDL); Narducci ed altri; Grassi ed altri; Picierno; Fucci ed altri; Garagnani ed altri; Garavini ed altri; Fioroni ed altri; Goisis; Carlucci; La Loggia ed altri; Lorenzin ed altri; Anna Teresa Formisano. (C. 591-1143-1154-1276-1397-1578-1828-1841-2218-2220-2250-2330-2458-2460-2726-2748-2841-3408)


   2. Seguito discussione del disegno di legge:

      Conversione in legge del decreto-legge 12 novembre 2010, n. 187, recante misure urgenti in materia di sicurezza. (C. 3857-A)


   3.  Seguito della discussione della proposta di legge:

      Antonino Foti ed altri: Interventi per agevolare la libera imprenditorialità e per il sostegno del reddito. (C. 2424-A) e dell'abbinata proposta di legge: Jannone. (C. 3089)

 
   4.Seguito della discussione della mozione Di Pietro ed altri n. 1-00475 concernente revoca di deleghe al Ministro per la semplificazione normativa, senatore Roberto Calderoli.
 

      5. Seguito della discussione delle mozioni Bocchino ed altri n. 1-00436, Giulietti, Zaccaria, Tabacci, Evangelisti, Nicco ed altri n. 1-00441, Sardelli ed altri n. 1-00496, Lo Monte ed altri n. 1-00503 e Cicchitto ed altri n. 1-00504 concernenti iniziative per la tutela della qualità e del pluralismo dell'informazione nel servizio pubblico radiotelevisivo, con particolare riferimento al contratto di servizio .


      6. Seguito della discussione delle mozioni Bersani ed altri n. 1-00471, Borghesi ed altri n. 1-00497, Cicchitto ed altri n. 1-00499, Galletti ed altri n. 1-00500, Reguzzoni ed altri n. 1-00501, Commercio ed altri n. 1-00502, Sardelli ed altri 1-00505, Tabacci ed altri n. 1-00507 e Bocchino ed altri n. 1-00509 concernenti iniziative in materia di riforma del sistema fiscale .


      7.Seguito della discussione della proposta di legge costituzionale:

      Donadi ed altri: Modifiche agli articoli 114, 117, 118, 119, 120, 132 e 133 della Costituzione, in materia di soppressione delle province. (C. 1990) e delle abbinate proposte di legge costituzionale: Casini ed altri; Pisicchio. (C. 1989-2264)


Sarà una giornata a dir poco intensa.
Non dimenticheremo facilmente questo 30 novembre 2010.

Non dimenticheremo Mario Monicelli, l'unica cosa spontanea che mi vien da dire è semplicemente grazie. 

Marco Barone

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot