Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

La difesa dell'immagine per salvare le poltrone.

"C’e’ una rete nel mondo di nemici dell’Italia che vogliono il male dell’Italia, costituita in gran parte di italiani, che per mettere sotto attacco il presidente del consiglio non esitano a diffondere immagini false".

http://www.ilpopolodellaliberta.it/notizie/arc_19118.htm
Questo era quanto dichiarava Frattini solo il 4 novembre 2010 in merito alla gestione dei rifiuti di Napoli.

La questione difesa dell'immagine era già in passato emersa con tanto di azione legale, sostenuta dalla Brambilla in merito ad una campagna pubblicitaria promossa per i-Phone, che giocava su alcuni luoghi comuni del nostro paese. Più precisamente: “pizza, mafia, pasta e scooter”.
Tale immagine distorta, sosteneva la Brambilla, "alla cui creazione hanno contribuito anche tante pellicole cinematografiche diffuse in tutto il mondo, deve essere definitivamente corretta. Perciò ho chiesto ad Apple di rimuovere l’applicazione da App store e ho dato mandato all’Avvocatura dello Stato di procedere nelle sedi opportune contro i responsabili".
http://www.libero-news.it/news/498286/La_Brambilla_contro_la_Apple.html


Oggi Frattini ritornando sulla questione immagine afferma che...

"L'attacco a Finmeccanica, la diffusione ripetuta di immagini sui rifiuti di Napoli o sui crolli di Pompei, l'annunciata pubblicazione di rapporti riservati concernenti la politica degli Stati Uniti, con possibili ripercussioni negative anche per l'Italia". Quindi, "fermezza e determinazione per difendere l'immagine nazionale e la tutela degli interessi economici e politici del Paese. Tale intento", conclude la nota di Palazzo Chigi, "è stato unanimemente condiviso dal Consiglio".


Durante le lotte francesi, anche la destra nazionale ha cercato di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla questione immagine, sostenendo che se si pensa alla Francia la prima cosa  che viene rappresentata nella mente delle persone sono gli scioperi,quindi, l'immagine della povera Francia è lesa.

E' lesa come quella italiana.

Ma come si può pretendere di far apparire un qualcosa di devastato come un qualcosa di leggiadro?
Oppure utilizzare la questione immagine in realtà nasconde altri scopi ben definiti?

Quello che emerge, è che vengono utilizzate, quando il potere è in fase di instabilità, le stesse identiche strategie di comunicazione, per distogliere l'opinione pubblica dal vero succo del problema, quale la cattiva politica, la corruzione, la mafia, il conflitto d'interessi, il potere.
Deviare il senso del problema verso il canale della immagine, della rappresentazione, del ritratto che emerge in questo paese è chiara strategia di comunicazione volta a denigrare chi lotta per difendere l'Italia da tutti gli abusi esistenti.

Sembra quasi che la colpa  del non funzionamento del Paese Italia è di chi critica il sistema quando in verità è proprio  il sistema vigente che con la sua logica perversa essenza affermata, logora le fondamenta della libertà e della Costituzione.
Ed allora cosa vogliono i governanti? Il silenzio?La censura? L'oscuramento?
Non è sufficiente il controllo della comunicazione mediatica manovrata dal sistema Berlusconi?
No, probabilmente no.
Vogliono di più, vogliono sopprimere ogni forma di dissenso, utilizzando la questione immagine.
Attenzione a non sottovalutare queste dichiarazioni, perchè, come ho già ripetuto più volte, e mai mi stancherò di sostenerlo, vogliono colpire ed affondare la rete, internet, e tutto quanto vi è di libero in tema d'informazione.
Tale risultato ahimè è stato già conseguito in tema di piccola editoria  indipendente, con i tagli affermati alle relative agevolazioni di spedizione postale, e ben presto si concretizzerà ancor di più con la privazione dei contributi legati alla distribuzione.
Ora toccherà alla rete.
Il momento è giunto.
Ma questa non è solo una strategia italiana, ma è una strategia internazionale voluta da tutti quei padroni e servi del potere che vedono compromesso il loro trono a causa dei dissensi ed a causa della libera informazione che ancora esiste.

Vigiliamo con attenzione le prossime mosse politiche dei governanti.
Il potere non vogliono perderlo nè cederlo.
La dittatura mascherata dal velo della democrazia attuale è sempre più pressante e soffocante.
Il miglior modo di difendere l'immagine dell'Italia è denunciare le nefandezze esistenti per sradicare quanto di marcio esistente

Il miglior modo di difendere l'immagine dell'Italia è difendere il diritto di critica, di parola, di pensiero, la libertà d'informare,d'informazione.

Marco Barone

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