Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Fabrizio Palenzona e la ordinarietà italiana.


Osservando la puntata di Report del 17 ottobre 2010, ed in particolar modo la vicenda del super cattolico Palenzona attuale vice presindente di Unicredit Group, credevo che sulla stampa e non solo emergesse qualche critica sul sistema attuale di potere e nomine e politica sporca esistente in Italia.

Invece le attenzioni sono state dedicate ad altro.

Ma vorrei ricordare che qui stiamo parlando di Unicredit Group, uno dei maggiori gruppi bancari europei, dove la Lega Nord ha portato a casa gran vittoria sia con la nomina di uno dei suoi "simpatizzanti" in Unicredit Banca,che con la "cacciata" dell'A.D. Profumo.

Stiamo parlando di Unicredit Group che controlla buona parte del capitale italiano.

Invece le attenzioni cadono sulla nuova "Montecarlo" di Berlusconi o sul mistero della sua residenza.

Il Cavaliere del lavoro (nomina nel 2004) PALENZONA Fabrizio,è laureato in giurisprudenza. Quello che si legge sul sito www.cavalieridellavoro.it è che Palenzona "nel 1981 fonda e dirige, sino al 1995, l’impresa consortile Unitra c.a.r.l., primo e unico esempio di successo di consorzio di imprese di autotrasporto strutturate, qualificandosi quale vettore industriale tra i più significativi del paese. Nel 1987 diventa consigliere di Unitra Srl, società di autotrasporti e logistica. Dal 1994 è presidente e amministratore delegato della FAI Service s.c.a.r.l., la più importante impresa di servizio per le aziende di trasporto in Europa. Dal 1990 al 2006 è stato presidente nazionale della FAI-Federazione Autotrasportatori Italiani. Dal 2008 presidente della Fondazione SLALA, Porta Logistica del Sud Europa. Nel corso di questi anni ha partecipato e ha sottoscritto alcuni tra i principali accordi internazionali per i trasporti su strada tra l’Italia e alcuni paesi extracomunitari tra i quali ex URSS, Russia, Bielorussia, Iran e Turchia. Dall’ottobre 2003 è presidente dell’AISCAT-Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori. È presidente dell’ASECAP, Association Européenne des Concessionaires d’Autoroutes et d’Ouvrages à Péage. È presidente di Aeroporti di Roma SpA. È vice presidente di UniCredito Italiano SpA dalla sua fondazione. È membro del Consiglio di Mediobanca SpA. È, inoltre, presidente di Aviva Italia SpA e di GWH SA, consigliere di ABI e Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, membro del Comiatato esecutivo della Giunta degli Industriali di Roma.
Presidente e Amministratore Delegato FAI Service s.c.a.r.l.
Presidente AISCAT SpA
Vice Presidente UniCredito Italiano SpA".
( fonte) http://www.cavalieridellavoro.it/cavaliere.php?numero_brevetto=2504

Sconvolti? Recuperato il fiato?

Report ha approfondito tale vicenda.

La vicenda di un camionista, che sembra che non abbia mai condotto un camion, la vicenda di una persona, come per sua stessa ammissione che di sistemi bancari non comprende nulla ma è vicepresidente di Unicredit Group e che si permette di fare anche del moralismo.

Il sig. Cavaliere del Lavoro, è stato premiato nel 2004 per qualche specifica attività intrapresa ( quale?), ma dovrebbe essere vincolato ad un impegno etico e sociale volto al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro del paese.

Ha migliorato le condizioni di vita e di lavoro nel paese?
Le sue personali certamente.

Se non erro è notizia di questi giorni del disastroso piano di esubero in itinere in Unicredit.
Proporrei quanto meno la revoca di tale titolo.

Quanto meno per una questione etica e morale e di coerenza.

Conflitto d'interessi? Si verifica un conflitto di interessi quando viene affidata un'alta responsabilità decisionale ad un soggetto che abbia interessi personali o professionali in conflitto con l'imparzialità richiesta da tale responsabilità, che può venire meno visti i propri interessi in causa. ( da : http://it.wikipedia.org/wiki/Conflitto_di_interessi).
Le infinite cariche rivestite da questa persona possono essere espressione di conflitto d'interessi?

Dilemma!

Altro dilemma è dato dal fatto che tale persona è il simbolo, a mio parere, della intoccabilità del sistema del potere vigente.
Come si possono rivestire così tante cariche importanti e decisionali nel sistema capitalistico italiano?
Si va anche contro la propria volontà, alla fine forse si è solo delle pedine gestite da qualche burattinaio legato alla massoneria italiana ancora forte ed ancora determinante nel condizionare le svolte politiche e strategiche di questo paese.

Ma Palenzona ha ricevuto anche altro premio oltre alla nomina a Cavaliere di Lavoro.

Recita un comunicato di Medicina Democratica di Alessandria:
A Palenzona è stato, meritatamente, conferito il Premio Attila, premio previsto “ad imperitura memoria dei nostri figli peggiori” e conseguito prima di lui solo da Marcellino Gavio. Vai sul blog http://alessandriamd.blogspot.com/ per leggere le motivazioni e la biografia del nostro illustre concittadino. ( http://corriereal.wordpress.com/2010/07/29/premio-attila-a-fabrizio-palenzona/)

Voglio concludere questa mia espressione di forte indignazione con le parole stesse di Palenzona pronunciate in qualità di Presidente SLALA:
Purtroppo nel nostro Paese molti ci spiegano quello che bisognerebbe fare e pochi lo fanno.
http://www.labores.it/site/pdf_convegni07/7_maggio/PALENZONA%20-%20introduzione.pdf

Marco Barone

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