Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

Immagine
Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

GERUSALEMME EST, BIMBO PALESTINESE SOFFOCATO DAI LACRIMOGENI

Gerusalemme, 25 settembre 2010, Nena News – Aveva 14 mesi il bimbo che la scorsa notte, hanno riferito i suoi genitori, è morto soffocato dai gas lacrimogeni sparati dalla polizia israeliana durante scontri con giovani palestinesi avvenuti nel sobborgo arabo di Issawiyeh, alle pendici del Monte degli Ulivi nella zona Est di Gerusalemme. Altri scontri violenti sono avvenuti a Ras al Amud.

E’ il secondo palestinese morto in queste ultimi giorni dopo Samer Sarhan, 35 anni, padre di cinque figli, ucciso mercoledì scorso all’alba da un vigilante israeliano di guardia ai coloni ebrei insediatisi, spesso con la forza, nel quartiere palestinese di Silwan, sotto le mura antiche di Gerusalemme. Nuovi incidenti si sono avuti proprio a Silwan, con una ragazza palestinese di 14 anni, Aiya Abu Malayah, che è rimasta ferita assieme ad una donna di 40 anni. Rimane peraltro in ospedale, in condizioni molto gravi, uno dei palestinesi rimasti feriti mercoledì.

La polizia israeliana ha detto di non aver ricevuto alcuna richiesta di soccorso dalla famiglia del bimbo palestinese morto, del quale non è stata ancora rivelata l’idendità. La cosa tuttavia non è insolita poiché i palestinesi in genere chiedono soccorso medico alle proprie strutture sanitarie a Gerusalemme Est, come l’ospedale Al Makassed al Monte degli Ulivi, e non a quelle israeliane. E’ da considerare inoltre che le ambulanze israeliane non entrano in buona parte del settore arabo di Gerusalemme senza la scorta della polizia o della guardia di frontiera.(red) Nena News

http://www.nena-news.com/?p=3714

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot