C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

CISGIORDANIA, PROIBITO CRITICARE ABU MAZEN

I servizi di sicurezza dell'Anp hanno impedito una conferenza del Fronte popolare per la liberazione della Palestina. La deputata Jarrar: e' un nostro diritto contestare la decisione di Abu Mazen di andare al negoziato con Netanyahu

Ramallah, 26 agosto 2010, Nena News – E’ vietato in Cisgiordania mettere in discussione le decisioni del presidente dell’Anp Abu Mazen. L’altra sera a Ramallah i servizi di intelligence dell’Anp, hanno impedito ad alcune centinaia di persone di partecipare ad una conferenza, promossa dal Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp) e da altre formazioni della sinistra palestinese, che prevedeva la presenza di una serie di esponenti politici contrari alla ripresa dei negoziati diretti tra Abu Mazen e il premier israeliano Netanyahu, prevista il 2 settembre a Washington. Gli agenti hanno circondato la sala dove doveva tenersi la conferenza e costretto ad allontanarsi i presenti, alcuni dei quali sono stati malmenati e minacciati. «Volevamo soltanto discutere dei negoziati diretti ed esprimere il nostro dissenso nei confronti di una decisione (di Abu Mazen) che non condividiamo e che riteniamo dannosa per le aspirazioni del popolo palestinese», ha raccontato la parlamentare del Fplp, Khalida Jarrar.

Le forze di sicurezza hanno anche impedito ad alcuni ricercatori del centro per i diritti umani al Haq di filmare quanto stava accadendo. «Tutto ciò conferma l’aggravarsi del clima di intimidazione che si è creato in Cisgiordania e la trasformazione dell’Anp in uno stato di polizia», ha denunciato al Haq.

L’accaduto è stato condannato dai dirigenti di Hamas a Gaza, che avevano organizzato un’analoga iniziativa nella Striscia con un collegamento in videoconferenza tra i due eventi. (red) Nena News

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