C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

La pa si prepara alle performance

La riforma Brunetta della pubblica amministrazione procede a ritmo serrato. Nel tabellino di marcia, ieri, sono entrate le linee guida per la definizione degli standard di qualità dei servizi pubblici, varate della Civit, la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle pubbliche amministrazioni guidata da Antonio Martone. Un passaggio fondamentale, questo, prescritto dal decreto legislativo n. 198 del 2009 che ha introdotto nell'ordinamento l'azione colletttiva di classe nei confronti della pubblica amministrazione (cd. class action), per consentire ai cittadini-utenti di capire con esattezza se i tempi e la qualità delle prestazioni ricevute siano state corrette.

Un passaggio fondamentale , questo della Civit, anche perchè da domani, primo luglio, tutti i cittadini potranno esercitare, se lo riterranno opportuno, l'azione collettiva nei confronti di un'amministrazione o di un concessionario di pubblico servizio (trasporti, gas, acqua etc), salvo prima presentare una diffida ad adempiere.

Il documento di 74 pagine varato dalla commissione si focalizza comunque solo sulle performance di carattere organizzativo della pa, ma non anche su quelle individuali, che dovrebbero entrare in un secondo momento a far parte del meccanismo incentivante dei dipendenti pubblici, con la valutazione del merito, auspicato dal ministro Renato Brunetta. Meccanismo che lo stesso Martone, in un'audizione in commissione affari costituzionali della Camera, ha però detto difficilmente realizzabile in tempi rapidi, visto che per tre anni la contrattazione del pubblico impiego resterà bloccata a causa della manovra correttiva varata dal governo (si veda ItaliaOggi di ieri).

Da settembre, però, intanto si parte con le pa. Gli Organismi interni di valutazione (Oiv), che hanno sostituito i vecchi servizi di controllo interno delle amministrazioni, entro il 30 settembre 2010 dovranno iniziare a misurare e valutare la performance organizzativa delle singole pa nel loro complesso. Spetterà invece ai dirigenti, così come accade nelle aziende, indicare ai dipendenti gli obiettivi e i tempi per realizzarli.

Efficienza e standard di qualità certi, insomma, esattamente come alcune concessionarie di pubblici servizi hanno già oggi nelle loro carte di servizio. Anche perchè saranno questi i parametri cui dovranno fare riferimento i cittadini-utenti che vorranno avvalersi dell'azione collettiva nei confronti della pa: se gli standard non saranno rispettati, allora si potrà chiedere legittimamente l'esatta esecuzione della prestazione in tempi rapidi. Dovrà insomma essere chiaro, una volta applicati questi indicatori di efficienza, che se una prestazione viene fatta con ritardo o male da una pa non è per carenza di personale o di risorse, ma proprio perchè il dipendente non ha applicato gli standard prescritti.

La misurazione delle performance pubbliche dovrà essere pronta a funzionare, a regime, dal 1° gennaio 2011 (per enti locali, regioni e servizio sanitario nazionale ci potrebbe però forse volere un po' di tempo di più, visto che viene prevista una consultazione sulle linee guida più ampia), secondo quanto previsto dal tabellino di marcia imposto dal dlgs 150/2009.

fonte: http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1665937&codiciTestate=1

per leggere il documento del CIVIT:

http://www.civit.it/wp-content/uploads/Delibera-n.89.2010.pdf

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