La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

Immagine
Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Palermo, Hitler pubblicizza un negozio I partigiani: «Cartellone offensivo»

"Cambia style. Don't follow your leader". È l'invito che compare su un cartellone pubblicitario apparso giorni fa in diverse strade di Palermo. Peccato che il "modello" scelto come testimonial del negozio di abbigliamento palermitano sia Adolf Hitler. La divisa è rosa, invece del tradizionale grigio militare. Ma tant'è. Quella che forse voleva essere solo una "goliardata" ha fatto infuriare più di una persona.

ANPI: OFFENSIVO - Prima di tutto i cittadini: alcuni di loro hanno scritto una lettera a Napolitano per segnalare quanto accaduto. Poi il problema è stato sollevato da alcuni consiglieri del Pd. Ora interviene anche l'Anpi, l'associazione nazionale dei partigiani. Il presidente Ottavio Navarra ha inviato una lettera aperta al sindaco di Palermo Diego Cammarata e ai vertici delle forze dell'ordine e della magistratura. «Non comprendiamo come le autorità cittadine abbiano potuto consentire la installazione di tale cartello e ne chiediamo come Anpi di Palermo l'immediata rimozione» si legge. Navarra conclude sottolineando che «questo grave fatto turba gli animi dei democratici palermitani, offende quanti hanno combattuto per abbattere il nazifascismo e viola i nostri principi democratici e costituzionali».

«PROVOCAZIONE» - Dal canto suo l'agenzia che ha ideato la campagna pubblicitaria ha difeso l'iniziativa sostenendo che il cartellone ha chiaramente un intento provocatorio e non intende in alcun modo fare apologia del nazismo. «Il nostro slogan è "New style", abbiamo ridicolizzato Hitler invitando i ragazzi a seguire un proprio stile, evitando di farsi condizionare dai leader - spiega il titolare Daniele Manno -. Tra qualche settimana realizzeremo altri manifesti con l'immagine di Mao Zedong». Ma nemmeno la presunta "par condicio" ha placato gli animi.
http://www.corriere.it/cronache/10_maggio_23/palermo-pubblicita-hitler-anpi_3fe3d10c-6676-11df-b272-00144f02aabe.shtml

siamo sicuri che sia solo una provocazione? La pubblicità è in linea con i tempi che connotano il sentire spesso comune. Forse a volte bisogna essere messi innanzi al fatto compiuto per capire cosa si è. Dare del razzista ad esempio a chi si comporta da razzista spesso sconvolge l'interessato, ci sarà un motivo a tutto ciò o no?
Marco B.

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot