La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Scuola: Professoressa troppo severa, nove alunni in fuga dal Dante

Esempio del potere enorme facente capo alle famiglie che supportono gli studenti!e avolte appoggiati anche dai docenti...succubi della dirigenza!
Scuola -utenza-servizio- ovvero la fine della libertà di insegnamento, di insegnare, e praticamente della scuola pubblica!
Bisogna fermare questa pericolosa situazione che giorno dopo giorno trova sempre più conferma. E' minata non solo la libertà di insegnamento ma l'intera professionalità e dignità umana e professionale dei docenti, e la scuola pubblica oramai non è più tale.
Cosa succede se una insegnante è "troppo"severa? Cosa vuol dire essere severi? quali sono i criteri per valutare? chi valuta?
Se lo studente rischia la bocciatura perchè non studia, piange da mamma e papà, trova il supporto di qualche compagno ed ecco il risultato la colpa è dell'insegnante ....
Solo la solidarietà tra colleghi e con i colleghi può porre un freno a questa situazione e suggerisco vivamente di tutelarsi in tutte le sedi anche quelle penali!
Marco B.

Trieste. Nove studenti in fuga dal Dante. Lo scorso mese di febbraio 9 dei 23 alunni di una seconda classe del liceo classico di via Giustiniano (sezione C), al penultimo anno di scuola superiore, si sono inaspettatamente ritirati dall'istituto. Motivo: troppa severità ed eccessive pretese scolastiche da parte della professoressa di italiano. Raccontano che in quella classe, tra gli alunni, si sono verificati diversi problemi di natura psico-somatica: gli studenti hanno più volte avuto conati di vomito; ad altri sono comparse vistose manifestazioni di herpes, mentre una ragazza è dimagrita in modo preoccupante. I disagi fisici sono stati documentati dai genitori con tanto di certificati medici che, all’occorrenza, sono pronti a esibire.

«L'insegnante in questione è una docente di provata esperienza - sostiene Patrizia Saina, preside del Dante - che non ha mai creato problemi all'istituto. Non stento a credere che i ragazzi stiano male, ma ho la sensazione che nella classe si sia venuta a creare un'atmosfera ansiogena che ha generato questi disagi».

Che in quella classe fioccassero parecchie insufficienze è vero: lo dicono le pagelle, lo dicono i debiti accumulati dagli stessi studenti anche nel corso degli anni precedenti. Quattro, cinque insufficienze in diverse materie, non solo in italiano. Il rovescio della medaglia è costituito da una ragazza che detiene la media del 10 e da altri studenti che hanno portato a casa pagelle di tutto rispetto.

Ora i "transfughi" dal Dante si sono organizzati creando una sorta di ”classe privata” con docenti a pagamento. Inizialmente si sono rivolti all'Istituto Galileo Ferrrais, la scuola di via Santa Caterina da Siena nata per il recupero degli anni scolastici. «Hanno chiesto la disponibilità della nostra struttura - ammette il direttore dell'area formativa del Ferraris, Antonio Pillinini - ma non è stato trovato un accordo e ora stanno gestendo la cosa per conto loro avvalendosi, tra l'altro, anche di alcuni dei nostri insegnanti».


I genitori dei nove ragazzi hanno deciso di organizzare una classe ad hoc. Hanno trovato la disponibilità di un altro istituto per quanto riguarda l'aula, hanno ingaggiato una serie di insegnanti privati stabilendo il piano di studi per riuscire a terminare il penultimo anno di liceo. Alla fine del secondo quadrimestre per accedere all'ultimo anno dovranno sostenere un esame da privatisti.

I genitori degli alunni coinvolti sono molto uniti: si incontrano, si confrontano ma per ora preferiscono non rilasciare dichiarazioni a tutela dei loro figli. «A gennaio, quando i genitori sono venuti a segnalarmi questa situazione di disagio, io ho offerto la mia collaborazione - sottolinea la preside del Dante - ma le mie proposte non sono state accolte e a febbraio i ragazzi se ne sono andati».

Ma cosa è successo realmente tra le mura di quella classe? Che tipo di atteggiamento può aver tenuto la professoressa tanto da innescare negli alunni un reazione così forte culminata con la fuga? Ad aver spinto i genitori a ritirare i loro figli dall'istituto è stato veramente solo un atteggiamento particolarmente severo dell'insegnante di italiano? Tanti gli interrogativi. La notizia che un così alto numero di studenti si è ritirato da una classe sta creando non poco sconcerto anche tra i genitori degli altri alunni del Dante. «Mia figlia mi ha raccontato che in quella classe tanti alunni si sono ritirati - racconta la madre di una giovane quindicenne che frequenta la quinta ginnasiale - a causa delle pretese spropositate di un'insegnante. Forse - evidenzia - visto che nei prossimi anni la stessa professoressa potrebbe capitare anche a mia figlia, sarebbe bene che la scuola ci fornisse delle rassicurazioni».

Sulla questione, sia da parte dell'istituto che da parte dei genitori che hanno deciso di ritirare i propri figli dallo storico liceo, fino ad oggi è stata mantenuta la massima riservatezza.

I genitori dei nove ragazzi stanno valutando come procedere. Puntano a tutelarli e a fornire loro gli strumenti necessari a fronteggiare l'ultimo anno di scuola superiore e a superare l'esame di maturità che li attende nell'estate del 2011.

Intanto padri e madri dei ragazzi rimasti nella stessa classe hanno invece contattato i vertici dell'istituto per esprimere solidarietà alla docente di italiano. Docente che ha lavorato già in altre scuole e che non ha mai subito richiami disciplinari.
http://ilpiccolo.gelocal.it/dettaglio/professoressa-troppo-severa-nove-alunni-in-fuga-dal-dante/1894624

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