Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Il tetto per stranieri fa diminuire il numero delle classi

Nei territori dove il tetto del 30%, come limite massimo di alunni stranieri nelle prime classi è stato preso alla lettera, si sta verificando il fenomeno della contrazione del numero delle classi.

Sta succedendo questo, ad esempio, nel varesotto dove, per effetto della mancata iscrizione di alunni stranieri eccedenti il numero fissato, nella scuola media "Righi" tra stranieri accolti e italiani iscritti non è stato raggiunto il numero sufficiente per confermare le quattro classi prime già previste lo scorso anno.

Alla perdita di uan classe e dei relativi posti di organico, la dirigente scolastica ha reagito dichiarando che "La legge finisce per penalizzare una scuola tra le più preparate nell'accoglienza dei ragazzi stranieri".

Vengono segnalati altri casi simili nel varesotto e nel lodigiano, dove, a quanto risulta, gli stranieri, anche se nati in Italia, concorrono alla determinazione del tetto del 30%, diversamente da quanto dichiarato a suo tempo personalmente dal ministro Gelmini.

da tuttoscuola

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