Il tempo si è letteralmente fermato alla stazione di Miramare di Trieste

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Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a  Grignano come in nessun altro luogo a Trieste.  Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura  conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a

Brevi riflessioni sulla triste morte dell'operaio di Bergamo


Dopo aver perso il lavoro, dopo un periodo di seria difficoltà personale l'uomo S.M. decide di togliersi la vita. La società in cui viviamo è pessima, il mondo in cui viviamo è un falso teatro ipocrita fatto di slogan,di fiumi di parole, di tante porcate che allontanano l'uomo dalla vita. Uccidersi perchè licenziati, se è questo il motivo, è una sconfitta grave per tutti noi che lottiamo per una società diversa. Ma in fondo prima di fare o lottare per la rivoluzione sociale dobbiamo lottare dentro di noi dobbiamo rivoluzionare prima la nostra vita a partire dalle quattro mura domestiche che ci circondano. Non posso tollerare che ci si uccida perchè si è perso il lavoro, non si può permettere a questo sistema capitalistico di prevaricare in questo modo sulla esistenza dell'individuo.
Qualcuno va in giro ancora a dire che noi la vostra crisi non la paghiamo...vorrei sapere chi la sta pagando la crisi! Andatelo a dire alle persone che hanno perso il lavoro , andatelo a dire alla moglie dell'operaio di Bergamo che noi la vostra crisi non la paghiamo...Basta con le parole, basta con la ipocrisia. Bisogna mutare la strategia di lotta senza nessun compromesso con i padroni e chi sfrutta o peggio ancora con chi vende e svende i lavoratori firmando pessimi accordi sindacali.
Un uomo si è privato della propria vita , la sua donna non avrà più una spalla su cui piangere. Ecco chi sta pagando la crisi...NOI!
Spero che non si verifichino più simili episodi, la lotta vera è l'unica soluzione praticabile per mutare lo stato presente delle cose.Se si crede veramente in quello per cui si lotta in ciò che si professa come il proprio credo, o propria vita non sono ammesse condizioni!
Che altro dire? Gli effetti reali della crisi delle grandi speculazioni e dalle grandi speculazioni a breve inizieranno a manifestarsi e consolidarsi siamo pronti a sostenere la lotta? O sarà l'ennesimo schiaffo che prenderemo dal Sistema?
Marco B.

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