Via Sant'Ambrogio una via alla ricerca della sua identità

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Un tempo via del Duomo, o del Teatro, oggi via Sant'Ambrogio che porta lo stesso nome del duomo consacrato dopo i disastri della prima guerra mondiale nell'ottobre del 1929, pur senza il campanile che dovette attendere la fine degli anni '50 per essere battezzato. Una via che nel corso della sua storia è sempre stata da transito di merce e persone e che è diventata negli ultimi tempi il teatro dello scontro identitario di una Monfalcone alla ricerca del proprio equilibrio sociale. Perchè è evidente che a Monfalcone, terra di passaggio, da quando è diventata grazie ai Cosulich città dei cantieri, per questo contesa dal regno d'Italia all'Austria, per privarla dei suoi cantieri insieme al porto triestino, ha conosciuto quelle dinamiche proprie delle città portuali. Gente che viene, gente che va. Approdo e partenza di nuove identità. Dal Sud Italia, all'Asia, passando da quel centinaio di nazionalità che a Monfalcone stanno cercando il proprio equilibrio, ognuna ne

Rifiutato l'ultimatum delle autorità egiziane. La Gaza Freedom March non rinuncia ai propri obiettivi

Giovedi 31 dicembre, ore 16.00 manifestazione sotto l'ambasciata italiana a Roma



La Gaza Freedom March sta affrontando una sfida politica sul campo
molto difficile. Per questo riteniamo che gli attivisti bloccati dalle
autorità egiziane abbiamo in questo momento bisogno di tutto il nostro
sostegno. A tale scopo è stata convocata una manifestazione giovedi 31
dicembre alle ore 16.00 davanti all’Ambasciata dell’Egitto a Roma in
via Salaria 267. Una manifestazione analoga si terrà anche a Parigi.



La situazione sul campo è ancora molto difficile con le delegazioni
bloccate al Cairo e il governo egiziano che ha lanciato “una polpetta
avvelenata” sul percorso della Gaza Freedom March, ponendo un
ultimatum per ieri sera per una delegazione ristretta e di carattere
umanitario a cui sarebbe consentito l’ingresso a Gaza. Questa proposta
era emersa anche nei colloqui che abbiamo avuto ieri pomeriggio alla
Farnesina, segno evidente che era il punto su cui si erano attestate
le autorità egiziane e le diplomazie dell’Unione Europea.



Questa proposta è stata oggetto di una discussione amplia e tumultuosa
conclusasi in alcuni casi alle 2.00 di notte e che ha visto le
delegazioni – inclusa quella italiana – rifiutare l’ultimatum.
Purtroppo gli articoli comparsi questa mattina su Il Manifesto e
Liberazione sono andati in stampa prima che la discussione giungesse
alla conclusione di respingere la “polpetta avvelenata” lanciata dalle
autorità egiziane. Ciò ha creato in Italia un po’ di confusione che ci
vediamo costretti e rettificare con urgenza.

Questa mattina i pullman messi a disposizione dalle autorità egiziane
sono stati “disertati” dagli attivisti della Gaza Freedom March che
hanno scelto di tenere il punto politico sull’obiettivo della marcia:
rompere l’assedio di Gaza e creare le condizioni affinchè il valico di
Rafah non venga sigillato seppellendo un milione e mezzo di
palestinesi dentro una prigione a cielo aperto.

Oggi è in corso una assemblea plenaria delle delegazioni al presidio
in corso da giorni sotto l'ambasciata francese per discutere e
decidere le iniziative nelle prossime ore e nei prossimi giorni.



I nostri compagni in queste ore sono stati costretti a discussioni e
decisioni difficili ma che ci sentiamo di condividere pienamente. La
battaglia sulla fine dell’assedio di Gaza è una battaglia di enorme
valore politico e morale.

Invitiamo tutti ad accentuare le pressioni sul governo egiziano ormai
pienamente corresponsabile dell’assedio di Gaza e contemporaneamente a
dare vita ovunque sia possibile ad iniziative che ricordino i crimini
di guerra commessi dalle truppe israeliane a Gaza un anno fa.



A Gaza è in gioco la libertà e la dignità di tutti



Il Forum Palestina
www.forumpalestina.org

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Informazioni e contatti:
http://comitatopalestinabologna.blogspot.com/
comitatopalestinabologna@gmail.com

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