La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Fannulloni vincenti

I dati ufficiali non lasciano dubbi: nonostante Brunetta, le assenze nella pubblica amministrazione sono rimaste le stesse dello scorso anno

Nel derby 2008, i fannulloni battono Renato Brunetta uno a zero. I dati ufficiali appena pubblicati dalla Ragioneria generale dello Stato, dubbi non ne lasciano: le assenze nell'intera pubblica amministrazione (e non solo nella parte monitorata dal ministro) da un anno all'altro sono rimaste sostanzialmente stabili.

Con tanti saluti ai presunti effetti annuncio o effetti traino di Brunetta. Il fatto è che 51 sono i giorni in cui un impiegato medio non timbra il cartellino, e questo vale per il 2008 così come per il 2007. Sarà pur vero che, considerando solo i giorni d'assenza per malattia, cavallo di battaglia del ministro, si nota una riduzione del 12 per cento (in parte dovuta ai sei mesi d'applicazione della sua legge, in parte a una tendenza alla diminuzione che precedeva il suo intervento). Tuttavia questo tesoretto viene sciupato dall'aumento delle altre assenze (maternità, sciopero, formazione e altri motivi non precisati). Insomma, il dipendente finisce per riprendersi su un altro tavolo ciò che ha lasciato su quello della 'malattia'. E le cose quest'anno rischiano di peggiorare: proprio le assenze per malattia, secondo gli stessi dati della Funzione pubblica, tornano a crescere: più 16,7 ad agosto, più 24,2 a settembre e più 28,3 a ottobre. G. D. V.
da espresso.it

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