Via Sant'Ambrogio una via alla ricerca della sua identità

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Un tempo via del Duomo, o del Teatro, oggi via Sant'Ambrogio che porta lo stesso nome del duomo consacrato dopo i disastri della prima guerra mondiale nell'ottobre del 1929, pur senza il campanile che dovette attendere la fine degli anni '50 per essere battezzato. Una via che nel corso della sua storia è sempre stata da transito di merce e persone e che è diventata negli ultimi tempi il teatro dello scontro identitario di una Monfalcone alla ricerca del proprio equilibrio sociale. Perchè è evidente che a Monfalcone, terra di passaggio, da quando è diventata grazie ai Cosulich città dei cantieri, per questo contesa dal regno d'Italia all'Austria, per privarla dei suoi cantieri insieme al porto triestino, ha conosciuto quelle dinamiche proprie delle città portuali. Gente che viene, gente che va. Approdo e partenza di nuove identità. Dal Sud Italia, all'Asia, passando da quel centinaio di nazionalità che a Monfalcone stanno cercando il proprio equilibrio, ognuna ne

Afghanistan, l'indagine conferma la responsabilità della Nato nell'uccisione di dieci civili

Nel corso delle operazioni militari hanno perso la vita otto ragazzi, con un'età compresa tra i tredici e i diciassette anni

In seguito alle proteste del presidente afghano Hamid Karzai, il governo ha avviato delle indagini per fare luce sulla morte di dieci civili avvenuta domenica scorsa durante le operazioni militari condotte della Nato a Kunar, provincia molto instabile, situata nell'Afghanistan orientale, al confine col Pakistan. I risultati dell'inchiesta sono stati resi noti oggi.

"Un'unità delle forze internazionali con base a Kunar - ha detto Asadullah Wafa che ha guidato l'inchiesta su richiesta di Karzai - è atterrata domenica nel distretto di Narang. Dieci persone, incuriosite dalla vicenda, sono uscite da tre case e sono state uccise. Tra loro otto ragazzi, con un'età compresa tra i tredici e i diciassette anni".

Le accuse del presidente afghano alla Nato erano arrivate lunedì. Il portavoce dell'organizzazione delle forze militari internazionali aveva smentito ogni responsabilità, affermando "di non aver compiuto alcuna operazione di guerra nel corso del week-end".

Benedetta Guerriero
peacereporter

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