Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

"Amianto nell'acqua, a Bologna"

Bologna, 27 novembre 2009 - Amianto nell'acqua che scorre in alcune tubature bolognesi. La denuncia porta la firma dell’Aea, l’Associazione esposti amianto (Aea), che lunedì presenterà un esposto in Procura sull’argomento. “Il 15 settembre 2009 - scrive in un lungo comunicato Vito Totire, presidente Aea - è risultata positiva la ricerca di amianto nell’acqua prelevata a Bologna in via Gerusalemme, proprio la strada in cui abita l’ex-presidente del Consiglio dei ministri”, Romano Prodi. “E’ almeno la terza volta in pochi anni - aggiunge - nonostante la politica dei pannicelli caldi promessa da Hera". Il riscontro, viene spiegato, “è stato di una fibra per millimetro quadrato, equivalente a circa 759 fibre/litro”.



Secondo l’associazione, per eliminare l’amianto non è sufficiente il sistema adottato finora dalla spa multiservizi: ricoprire le tubature. Queste, secondo Totire, vanno sostituite. “Hera deve trovare 250 milioni di euro per fare una bonifica integrale e Bologna così darebbe un esempio a tutta Italia”, dice Totire. Già in passato "abbiamo fatto alcuni esposti alla magistratura ed uno lo presenteremo lunedì prossimo", fa sapere ancora, "in quanto occorre non rimuovere psicologicamente il problema, ma rimuovere fisicamente le tubazioni".



Ai magistrati Totire chiede di non ripetere l’"errore" fatto archiviando i precedenti esposti. "Forse - conclude - sarebbe stato più ergonomico, invece che chiudere l’inchiesta, andare ad un dibattimento e, quantomeno, ‘sentire’ chi ha fatto l’esposto".
fonte il resto del carlino bologna

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