C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Può essere trasferito il giudice che è solito non far parlare gli avvocati in aula

Può essere trasferito dal foro dove esercita il magistrato che "sistematicamente" bolla i ricorsi presentati dagli avvocati come inammissibili o improcedibili senza dar loro neppure l'opportunità di difendersi e di parlare in aula, invitandoli sbrigativamente, cioè, "a rassegnare le conclusioni".

Lo hanno stabilito le Sezioni unite civili della Cassazione che, con la sentenza n. 20730 del 28 settembre 2009, hanno confermato il trasferimento dal Tribunale di Ancona di un giudice che, fra le altre cose, era stato oggetto di decine di esposti da parte degli avvocati perché "non aveva consentito ai difensori di effettuare alcuna attività ai sensi degli articoli 183 e 184 c.p.c." e li aveva sempre invitati "a rassegnare le conclusioni per poi dichiarare inammissibile o improcedibile il ricorso".

Debora Alberici cassazione net

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