C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

JUNTOS - DIFESA DEI DIRITTI UMANI IN LATINO AMERICA!!!

Voglio pubblicare questo bellissimo scritto di Michele Capuano membro di Juntos difesa dei diritti Umani in Latino America su facebook

La donna stava per partorire.
Guardò il suo grembo e iniziò a dialogare.
“Vorrei raccontarti
l’esperienza di chi nasce precedendo il tempo.
Vorrei parlarti di Antonio, Maria, Josè, Ines, Jmmi e Omar.
Vorrei che tu
prima del giorno nuovo
amassi la storia di ogni comunità:
i loro colori, le tradizioni, le speranze, i sogni.
Amassi ogni popolo:
per non rimanere solo.
Vorrei trasmetterti il grande scompiglio:
i nostri giorni.
E vorrei che tu ascoltassi la voce di chi lotta per la libertà.
Vorrei descriverti le nostre usanze:
ma, ormai, durano solo pochi attimi.
Quella che stai ascoltando è…
la mia anima: la ragione che si confonde con i sentimenti.
Non è questa la stagione
della vendemmia: molti animali politici hanno smesso di esserlo:
hanno scelto di essere unicamente bestie
(o non hanno scelto affatto).
Hanno scelto di non vivere in società ma di saccheggiarla.
Ricordalo quando sarai padrone della tua vita.
E ricorda che volare è, anche, precipitare al suolo:
e la luna può essere solo un cratere freddo
e il sole a poca distanza un distruttore: una stella non eterna.
Gli apatici e gli indifferenti
i capi perenni e gli opportunisti
sono i signori del tempio e del tempo.
Lo sono i ladri e lo sono i giullari.
L’etica dell’essere è stata ferita
e la madre sta impazzendo.
La forza rivoluzionaria
che genera la vita
è continuamente torturata e… fatta scomparire.
Vorrei dirti: ricordalo.
Ogni cosa meravigliosa è stata imprigionata
vive in uno stato d’impotenza
(come il diritto e i diritti)
o è illeggibile
e i libri sono ingialliti
(mentre l’era della luce è avvolta dalle tenebre)
e ricordano antiche battaglie e guerre mai terminate.
Vorrei che tu sapessi
che non c’è rispetto per gli innocenti
e chi vuole legare capestri alla gola delle genti imperversa.
Vorrei metterti in guardia da gente incorporea
che farà di tutto per distrarti dal tuo viaggio
… verso la primavera.
Ma tu: alza i pugni e stringi altre mani:
canta e grida: è sempre maggio:
noi non siamo il mucchio selvaggio.
Vorrei che tu incontrassi ad ogni angolo di strada
un bambino o una bambina con il volto adulto.
Da loro puoi imparare molto!”

Mentre la donna partoriva
pensando ad una qualità della vita nuova…
accadevano altre cose.


Il bambino
o la bambina
stava per arrivare.
La donna aveva le doglie e parlava ancora con se stessa:
“perché non abbiamo memoria?
Perché teste di cartapesta ci dominano?
Perché pupazzi dai fili logori ci calpestano?”

Un piccolo pianto: una nuova vita tra noi.
Nell’era della luce
(avvolta dalle tenebre)
nascerà ancora chi può precedere i tuoni
cosciente che l’acqua arriva dal cielo
o dalle sorgenti…
e che ogni goccia ci appartiene…
e che ogni cosa appartiene ai popoli.
Per questo vinceremo.

La madre era felice.
L’infante sorrideva…

michele no copyright...

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