La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Egitto, Amnesty International denuncia: centinaia di migranti muoiono al confine con Israele


Soldati israeliani confermano: "Sappiamo di uccisioni quasi tutti i giorni"

Diversi gruppi di attivisti per i diritti umani, tra cui Amnesty International, sostengono che le cifre ufficiali relative ai migranti uccisi dalle forze egiziane al confine con Israele, non rivelano la gravità del bilancio. Secondo questi dati sarebbero sette le vittime dall'inizio del mese ma diverse testimonianze parlano di uccisioni quotidiane. Sigal Rosen, dell'Ong "Moket", ha dichiarato all'agenzia Irin che" credo fortemente che ci siano centinaia di morti non dichiarte".
Sigal riferisce anche di aver parlato con centinaia di rifugiati e che tutti hanno raccontato di vittime nel loro gruppo. Cita poi anche fonti dell'esercito israeliano schierato al confine che "sentiamo sparare tutte le notti e quasi tutti i giorni siamo informati che le forze egiziane hanno ucciso qualcuno".
Il portavoce del ministero degli Esteri egiziano, Hossam Zaki, ha risposto a queste affermazioni sostenendo che "la protezione dei confini dell'Egitto è limitata dai trattati e dalle convenzioni internazionali". Si apre il fuoco sui migranti, continua Zaki, "solo dopo che hanno ignorato l'ordine di fermarsi".
Human Rights Watch sostiene che anche in questo caso, non costituendo l'attraversare il confine un pericolo grave e immediato alla sicurezza, aprire il fuoco è illegale.
Nonostante il grande rischio che la rotta egiziana comporta, sono da 400 a 600 le persone che riescono ad entrare in Israele illegalmente ogni mese. La cifra dei richiedenti asilo attualmente sul suolo israeliano oscilla tra i 17 mila e i 24 mila.
da peacereporter

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