Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Napoli - Aggressione fascista ad attivisti dei centri sociali ·

Napoli - Nel tardo pomeriggio di ieri due attivisti dei centri sociali
napoletani aono stati vittime di un vero e proprio agguato premeditato. Un gruppo di 9 persone, dopo aver pedinato i giovani presumibilmente fin da casa, li hanno aggrediti all’interno del treno metropolitano, subito dopo la stazione
dei campi Flegrei (profittando del fatto che era semivuoto).
In nove contro due, travisati in volto, armati di bastoni e coltelli con cui hanno minacciato di ferire i giovani. Un raid violento e durato fino a due fermate successive dove sono poi scesi, senza che incredibilmente sia accorso nessuno!
Uno dei due giovani e’ stato medicato all’Ospedale San Paolo dove gli sono stati refertati 5 giorni di prognosi, per i colpi di bastone ricevuti alla testa!

I 9 aggressori sono riconducibili, per il loro abbigliamento e per le
espressioni usate nell’aggressione, a gruppi neo fascisti di estrema destra.
Un fatto gravissimo e ancora più inquietante per la sua modalità che richiama
evidentemente quella di un agguato pre-organizzato (a meno che nove individui
non vadano in giro travisati e armati per niente...).

Un clima assolutamente intollerabile si sta consumando in questa citta’! Poco meno di una settimana fa infatti l’aggressione contro una ragazza in Piazza Bellini colpevole di aver difeso un amico gay, ora un vero e proprio agguato con la spirale di
violenza squadrista che si innalza sempre di piu’. Non e’ possibile consentire ai fascisti di girare armati in citta’ per seminare violenza gratuita e bestialita’.

Ci chiediamo oggi cosa hanno da dire le istituzioni napoletane, a cominciare dal sindaco Iervolino e dal Presidente della Regione Bassolino, davanti a quello che avviene da settimane? Aggressioni, raid, agguati sotto casa: e’ possibile oggi immaginare una citta’ dove questi individui possono sentirsi autorizzati ad esprimere le loro lugubri litanie fasciste in questo modo?
L’omofobia, il razzismo, il sessismo, la barbarie che questi individui seminano nelle citta’ è espressione di un clima mefitico di violenza verso la diversità e verso i movimenti che in Italia mette radici troppo spesso nell'indifferenza o addirittura nella legittimazione di partiti e istituzioni, nel loro securitarismo contro gli ultimi, nelle loro torsioni autoritarie.
Siamo poi curiosi di registrare le parole del neo presidente della Provincia di Napoli Cesaro, la cui voce risulta cosi’ difficile da ascoltare, date le sue
rarissime uscite pubbliche. Cosa ha da dire Cesaro rispetto
a quello che accade a Napoli con la violenza dei neofascisti, visto che i loro protettori politici hanno sostenuto la sua candidatura (vedi l’appoggio de La Destra alla sua coalizione).

In ogni caso non aspetteremo le voci di chi sembra essere
distante dalla realta’ metropolitana che vede questa
citta’ registrare la barbarie di questi piccoli gruppi,
dai numeri esigui, non attenderemo ancora la sconcertante
passivita’ di chi dovrebbe essere chiamato ad amministrare la
convivenza civile in questa citta’.

Pochi mesi fa la stessa Questura di Napoli, addirittura in conferenza stampa,
lanciava il solito teorema degli "opposti estremismi",
riferendosi ad iniziative antifasciste pubbliche e alla luce del sole, con cui
gli studenti si opponevano alla presenza nell'Università di organizzazioni razziste
note sui media nazionali per aver aggredito il movimento
delll'Onda.
A seguito di quel teorema diversi attivisti dei centri sociali e dell’Onda sono
stati messi sotto processo con denunce a "senso unico".
Oggi invece che si manifesta lo squadrismo, dopo numerose aggressioni vigliacche agli immigrati in via Foria,
dopo Piazza Bellini, dopo l’agguato fascista in metropolitana, dopo l’incendio dell'auto di un
attivista dei centri sociali solo qualche mese fa, tutto scorre.

Noi non ci aspettiamo niente dalle Istituzioni di questa città.
Le nostre esperienze sono nate e vissute nelle strade, ben fuori dai Palazzi.
Ci aspettiamo invece moltissimo dai movimenti, dalle forze sociali veramente democratiche
e da quanti ritengono che l'emergere di pratiche squadriste, xenofobe e sessiste non sia certo solo un problema
di qualcuno. A questa consapevolezza, a questo protagonismo facciamo appello!

Da oggi riteniamo indispensabile un meccanismo di autodifesa militante contro fascisti,
razzisti, sessisti, e contro la loro barbarie.
Autodifesa significa capacita’ di denuncia dell’attivita’ dei
neofascisti, significa costruire una mobilitazione e un'indignazione popolare che
ricacci nelle fogne questi balordi, significa espellere dai
consessi sociali questi personaggi.
Nei nostri metodi non saremo mai infami fascisti. Non lo
saremo perche’ mai e’ stato e mai sara’ che uno
scontro possa andare sul livello di 9 contro 1. Loro sono le
bestie, noi no.
Nei nostri metodi non saremo mai infami fascisti. Non lo
saremo perche’ non tendiamo agguati con le lame
sotto casa di nessuno. Loro sono le bestie, noi no.

La nostra rabbia e la nostra autodifesa sara’ di
massa, politica e pubblica, perche’
davanti alla barbarie rivendichiamo di essere altro, ed
e’ questa diversita’ che dovra’ schiacciarli.
fonte indy napoli
Centri sociali napoletani

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