La bellezza di una città...

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  La bellezza di una città non è data dalle sue statue, dai suoi fiori o piazze rinnovate, ma dalla convivenza civile. Convivere pacificamente, ognuno con le proprie identità, peculiarità, nello stesso contenitore, insieme. Nulla di più bello di questo può esserci in una città, il resto, è solo specchietto per le allodole. mb

formaldeide a lavoro e a casa

(Pubblicato da Dott. Cristiano Ravalli http://medicocompetente.blogspot.com/)

Una recente normativa che definisce i livelli di emissioni di formaldeide nei prodotti a base di legno impone anche alcune osservazioni nei confronti dei lavoratori del settore.
Si tratta del Decreto del Ministero del Lavoro del 10 ottobre 2008: "Disposizioni atte a regolamentare l'emissione di aldeide formica da pannelli a bese di legno e manufatti con essi realizzati in ambienti di vita e soggiorno". E' stata pubblicata in G.U. n. 288 del 10/12/2008:
http://www.sicurezzaonline.it/leggi/legsop/legsop2008/legsop2008doc/legsop2008dmi/dmi20081010.htm
Viene di fatto reso obbligatorio l'impiego di materiali lignei e mobili a bassa emissione di formaldeide (Classe E1). Tutti i prodotti (pannelli, mobili, ecc) in legno devono essere accompagnati da una dichiarazione di conformità a cura del produttore.
La normativa prevede che il fabbricante provveda all'origine ad effettuare l'analisi delle emissioni di formaldeide presso un Ente Accreditato. I criteri stabiliti dalla normativa e dalle norme UNI a cui essa fa riferimento evidenziano che i pannelli grezzi di MDF o OSB devono avere un contenuto di formaldeide non superiore a 8/mg/100 g di pannello essiccato in forno (metodo del perforatore). Tutti gli altri tipi, compresi quelli verniciati, nobilitati o placcati devono garantire un'emissione non superiore a 3,5 mg/mq h (metodo della gas analisi).
Tali pannelli possono essere utilizzati senza causare una concentrazione nell'aria di una camera di prova maggiore di 0,1 ppmm (0,124 mg/m3) come indicato nell'art. 2 del decreto.
Pertanto il consumatore deve, ove non fosse fornita, richiedere la certificazione del pannello o mobile acquistato.
Ovviamente, a maggior ragione le aziende che acquistano mobili per l'arredo degli uffici sono tenute, a tutela dei lavoratori che vi soggiornano a verificare la presenza della certificazione.
La formaldeide ha impieghi più disparati: per le sue proprietà battericida viene utilizzato, come noto, come disinfettante o come conservante di materiali biologici.
E' ampiamente diffusa nell'industria del legno in quanto componente di colle ureiche utilizzate nella produzione di alcuni tipi di pannelli (MDF, nobilitato, truciolato).
Ha un'azione irritante sulle prime vie aeree e sulle mucose oculari e, recentemente, la IARC (l'agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) l'ha inserita nell'elenco dei cancerogeni certi per l'uomo (classe 1). L'ACGIH la classifica A2 (sostanze sospette di essere cancerogene per l’uomo). Essa può provocare tumori nasofaringei, delle cavità nasali, dei seni paranasali e vi é una certa evidenza che sia origine di leucemie nell'uomo.
Per quanto riguarda gli ambienti di lavoro esistono dei valori limite che sono:
ACGIH Ceiling: 0,37 mg/m3
OSHA TWA: 0,92 mg/m3
OSHA Stel: 2,5 mg/m3
Niosh Ceiling: 0,12 mg/m3
Naturalmente tali limiti non sono protettivi per il rischio cancerogeno ma solo per il rischio chimico (l'esposizione inferiore ai valori limite non garantisce la popolazione lavorativa dal rischio cancerogeno).
Poiché la formaldeide non presenta ancora la frase di rischio R45 o R49 essa, allo stato attuale, non presenta l'obbligo di istituire il registro degli esposti e gli obblighi informativi e formativi.
Il medico competente tuttavia, considerato l'evidenza cancerogena, non può sottrarsi all'obbligo di sorveglianza sanitaria e all'obbligo etico di informare gli esposti.
Il problema non si pone per tutti i lavoratori del settore legno già sottoposti a sorveglianza sanitaria per l'esposizione a polveri di legno duro che, purtroppo, hanno lo stesso organo bersaglio (cavità nasali e paranasali). Sfuggono tuttavia al controllo tutti coloro i quali, pur nel settore legno, non effettuano una lavorazione diretta e quindi non esposti a polveri di legno ma permangono in locali con alta concentrazione di manufatti in legno (mi riferisco a grande distribuzione, negozi di mobili, stoccaggio di legni lavorati o semilavorati, ecc.).
Essi potrebbero pertanto essere esposti a valori superiori alla popolazione generale negli ambienti di vita proprio per una maggior concentrazione di prodotti presenti.
Dirimente, per questo tipo di attività, sarebbe il monitoraggio ambientale di formaldeide al fine di valutare l'esatta entità dell'esposizione.
Pubblicato da Dott. Cristiano Ravalli

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